Chiesa, media e social wedding: l'altare non c'era, il vescovo sì
venerdì 7 settembre 2018
Chiesa, media e social wedding:
l'altare non c'era, il vescovo sì
La definizione di «social wedding» coniata per le nozze di Chiara Ferragni e Fedez, in nuptiis «The Ferragnez», dice da sola l'opportunità di ritornare qui su “Avvenire”, dopo un cristallino Umberto Folena ( tinyurl.com/yc6n3kcv ), sull'evento svoltosi a Noto lo scorso 1 settembre. Sebbene vecchio di ben sei giorni, esso è infatti ancora ridondante nella Rete, come attesta questo post-bilancio di Matilde D'Accardi sull'ultramoderno e ultrasocial “Freeda” ( tinyurl.com/ybf79ndt ), che d'altra parte riconosce alla faccenda un carattere non tanto di «notizia di gossip», quanto di «attributo metafisico dell'essere». Un po' di trascendenza dunque c'entra, sebbene gli sposi abbiano scelto di celebrare il matrimonio con rito civile e non religioso. D'altra parte, tra i cronisti dell'evento non è mancato chi ha descritto la sposa, due giorni prima, in arrivo «alla chiesa» nel tripudio dei fan, o ha enfatizzato gli 1,4 milioni di like raccolti da una foto degli sposi «sull'altare». La nota ecclesiale reale, nell'evento, l'ha fatta risuonare il vescovo della città siciliana, monsignor Staglianò: come si sapeva già da qualche mese, egli ha «donato» agli sposi, in occasione del matrimonio, una canzone scritta da lui, «If I sing a song. La parola della bellezza». Ovvero: fedele alla sua coniugazione di pastorale giovanile, teologia e pop, ha inteso rivolgersi con questo testo a loro e tramite loro «ai milioni di ragazzi e giovani» perché sappiano «cercare la bellezza dove veramente si trova, nell'amore, nella fraternità, nella comunione, nella solidarietà, in Gesù “parola della bellezza”». Quanto alle prevedibili obiezioni, sul sito della diocesi di Noto ( tinyurl.com/y87x7894 ) le ha anticipate così: «Un vescovo che vuole evangelizzare non lo può fare?». Certo che lo può fare: in questo modo è anche riuscito a mettere, dal punto di vista comunicativo, pure la Chiesa locale dentro un evento di massima portata digitale, sebbene esso non si sia tenuto «in chiesa».
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