L'imprevisto in una diretta tv non sempre vien per nuocere, anzi: può succedere che il malore di uno dei componenti dei Ricchi e poveri all'interno della maschera del «Baby alieno», durante la prima puntata della nuova edizione dello show Il cantante mascherato (venerdì alle 21,25 su Rai 1), abbia aggiunto suspense a un programma che già funziona di per sé e che era partito con un altro imprevisto: la sostituzione all'ultimo momento dell'intero corpo di ballo finito in quarantena per un caso di Covid. Onore pertanto al merito della conduttrice Milly Carlucci e degli autori che hanno saputo gestire momenti complicati sia in scena che dietro le quinte. Del resto tutte le maschere, sorta di grandi pupazzi che caratterizzano il programma nascondendo il cantante misterioso, sono di difficile gestione in quanto all'interno non è facile respirare né muoversi. Anche chi era dentro la Giraffa e il Gatto ha mostrato evidenti segni di affanno. Ma il gioco e il successo del format sta tutto qui: nell'utilizzare questo bestiario fantastico per camuffare il personaggio e costringere giuria e pubblico a casa a ogni ipotesi per smascherarlo. Ed è proprio l'autoesclusione dei Ricchi e poveri ad aver dimostrato quanto sia difficile indovinare. Nessuno, infatti, aveva ipotizzato che dentro al pupazzone dell'extraterrestre ci fossero addirittura quattro persone. A tener su il resto dello show ci sono le canzoni cantate con voce artefatta, le coreografie, le ambientazioni esterne scelte per presentare i singoli personaggi-maschera e la giuria a cui è affidato il compito di alimentare la curiosità e improvvisare qualche sckech. In questa edizione gli uomini (Flavio Insinna, Francesco Facchinetti e Costantino Della Gherardesca) surclassano le donne (Patty Pravo e Caterina Balivo) non solo per numero, ma per capacità di intrattenimento. Insinna su tutti. A lui si devono le battute migliori, anche se andrebbe tenuto un po' a freno. Bene il bizzarro Facchinetti e il sarcastico Della Gherardesca. Smarrita la Pravo, sopra le righe la Balivo.
