Cadere e rialzarsi felicemente su RaiPlay
domenica 15 ottobre 2023
«Gli esseri umani sono un gran casino e mia madre ne è la prova vivente»: parola di Gioia (di nome, ma non di fatto), la diciassettenne protagonista di Eppure cadiamo felici, la nuova serie disponibile in otto episodi su RaiPlay prodotta da Publispei in collaborazione con Rai Fiction, liberamente ispirata al romanzo di Enrico Galiano. Dietro quella frase, gli autori Valerio D’Annunzio e Vanessa Picciarelli e il regista Matteo Oleotto lanciano due messaggi: la vita, soprattutto quella sentimentale, è molto complicata; i genitori sono spesso peggiori dei figli. Di per sé non sarebbe un gran punto di partenza se non fosse che Gioia, sballottata da una città all’altra per i guai sentimental-economici della giovane madre, finisce con la mamma a casa della nonna, a Gorizia, dove fa nuove amicizia e soprattutto incontra un ragazzo misterioso di cui s’innamora. Evitando come sempre di spoilerare, diciamo che la storia, grazie a questa vicenda amorosa, prende una piega diversa, oltre a creare quel tanto che basta di suspense per tenere alta la tensione. Forse le cose si aggiustano pure, anche se «la vita non va quasi mai come ci aspettiamo». E nel caso si aggiustassero, ma non come ti aspettavi, «va bene lo stesso, perché se anche non sono perfette sono comunque tue e di nessun altro». C’è dunque un cambiamento rispetto all’inizio e un’evoluzione dei personaggi, una maturazione, che riguarda anche la mamma e la nonna di Gioia. Resta sullo sfondo l’accettazione incondizionata della fluidità sessuale, soprattutto attraverso il personaggio dell’amica Sara, e l’accettazione forse un po’ troppo remissiva delle «cadute» della vita, felicità a parte. Interessante comunque la caratterizzazione dei personaggi, compreso lo scapestrato professor Bove, e la scelta di ambienti dalle geometrie triangolari come il plesso scolastico e soprattutto la piazza principale di Gorizia. © riproduzione riservata
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