Avetrana, la fiction schiaccia la realtà
giovedì 18 gennaio 2018
Il caso Avetrana è uno di quelli sui cui la tv ha rimestato in continuazione. E quando sembrava affievolirsi l'interesse, ecco la Cassazione che a fine 2017 conferma l'ergastolo a Sabrina Misseri, che in concorso con la madre Cosima Serrano è ritenuta responsabile dell'omicidio della cugina Sarah Scazzi avvenuto nell'agosto 2010. Ma soprattutto ecco l'idea di una fiction su una storia torbida che già a suo tempo nella narrazione pseudogiornalistica era diventata simile a un reality, con decine di cronisti e di telecamere appostate giorno e notte davanti casa dei Misseri. Gli ingredienti non mancavano: un paesino del Sud in provincia di Taranto dove tutti si conoscono, una ragazzina di quindici anni che scompare nel nulla. E poi il contesto familiare, segnato da invidie e gelosie. Infine Michele Misseri, padre di Sabrina e zio di Sarah, l'uomo dapprima schivo e poi sempre più disposto a sottostare ai riflettori, che porta gli inquirenti a ritrovare il corpo della nipote dopo essersi dichiarato responsabile dell'omicidio e alla fine condannato a otto anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. La docufiction ha inaugurato la nuova serie di Il terzo indizio, il programma condotta da Barbara De Rossi (con la solita aria cupa da circostanza), il martedì in prima serata su Rete 4, che racconta, attraverso atti processuali di dibattimenti già passati in giudicato e docufilm, episodi di cronaca nera che negli anni hanno diviso o comunque coinvolto emotivamente l'opinione pubblica. Il titolo deriva dall'adagio di Agata Christie per cui «un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Ma il problema, come sempre in questi casi, sta nell'insistere sui soliti fatti di cronaca nera di cui la tv si riempie quotidianamente, a partire da quella pomeridiana. In questo circostanza, tra l'altro, la parte più debole è proprio nella fiction, che forza su troppi aspetti. Meglio i documenti di repertorio e le testimonianze dirette, comprese quelle dei giornalisti che hanno seguito il caso e che, come nelle passate edizioni, si alternano alla messa in scena. Intanto, su Rai 3, per stare in tema, è ripartito anche Amore criminale, questa volta con Veronica Pivetti alla conduzione dopo Asia Argento e la stessa Barbara De Rossi.
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