“Andrea Doria”, doc sulla tragedia
venerdì 24 luglio 2020
La tv dell'estate fa tesoro degli anniversari e diventa prodiga di documentari. Appena ieri parlavamo di Dentro Caravaggio, proposto da laF a 410 anni dalla morte del grande pittore, e già oggi ci soffermiamo sulla riproposta da parte di Rai Storia (mercoledì alle 22,00) del corposo documentario (90 minuti) di Giuseppe Giannotti, “Andrea Doria”, una tragedia italiana, dedicato al transatlantico orgoglio della nostra marineria post bellica affondato la notte del 25 luglio 1956 a largo dell'isola statunitense di Nantucket a poche ore dall'approdo a New York. Giannotti, con immagini di repertorio e testimonianze dei sopravvissuti, ripercorre la storia della nave più bella e più veloce della flotta italiana degli anni Cinquanta, capace di trasportare mille e 200 passeggeri e 500 membri dell'equipaggio dall'Italia all'America in soli otto giorni. Con la consueta enfasi, il cinegiornale dell'Istituto Luce, il 19 giugno 1951, annunciava il varo della turbonave Andrea Doria esaltandone le caratteristiche tecniche innovative che la rendevano inaffondabile. Almeno così si pensava: «Un transatlantico moderno non affonda e soprattutto non può affondare l'Andrea Doria». Eppure, lo squarcio provocato su un fianco dalla prua della nave svedese Stockholm in piena rotta di collisione alle 23,10 in una notte di nebbia, la fece inabissare nel giro di 11 ore dopo essersi inclinata su quello stesso fianco. La maggior parte dei passeggeri si salvò grazie alla tempestività e all'efficacia dei soccorsi. Morirono comunque 54 persone tra cui anche alcuni marinai svedesi. Qualcuno si salvò in circostanze incredibili. È il caso di una ragazza che dormiva insieme alla sorella e alla madre in una cabina della Doria sul punto dello speronamento e fu ritrovata sulla prua accartocciata della Stockholm. Il documentario di Rai Storia ricostruisce anche la fase delle indagini alla ricerca delle responsabilità, che per molto tempo non si è arrivati a stabilire anche per le tesi opposte fornite dai due capitani. Solo in epoca recente si è accertato che il radar della nave svedese era sfalsato. Intanto, quella notte del 25 luglio di 64 anni fa, sulla nave italiana, l'orchestra di bordo suonava Arrivederci Roma.
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