Agricoltura, accelera l'export
sabato 29 dicembre 2007
L'agricoltura italiana nel 2007 ha prodotto di meno ma è riuscita ad esportare di più. È l'effetto " possibile " di condizioni di mercato diverse dal passato e, probabilmente, di una migliore strategia commerciale che finalmente i nostri produttori sono riusciti a mettere in gioco. Una strategia che, fra l'altro, sembra trasparire anche da altri segnali. Secondo quanto indicato da Confagricoltura, tutti i comparti produttivi " eccetto l'avicolo e il florovivaistico " hanno fatto segnare un segno meno rispetto al 2006. A perdere prodotto, tanto per fare qualche esempio, sono stati i seminativi (-6%), gli oleosi (tra il -13 e il -20%), la barbabietola da zucchero, la zootecnica bovina da carne (-2% di allevamenti). La produzione olivicola si è ridotta,
essenzialmente
per l'andamento climatico, del 15-20%. La vendemmia è stata inferiore del 13% rispetto a quella 2006. I cali per pere e mele si sono aggirati intorno al 3-4%; per gli agrumi la flessione è intorno al 15%. La stima generale, in ogni caso, parla di un valore aggiunto del settore agroalimentare che potrebbe riuscire a mantenersi sul livello dell'anno scorso, con una variazione positiva o negativa entro il punto percentuale. Mancano, però, gli ultimi dati che potrebbero anche ribaltare le previsioni ponendo così il 2007 come terzo anno consecutivo a chiudere in negativo.
È un panorama difficile, quindi, quello indicato dalle statistiche. Eppure, gli elementi su cui fare forza per una riscossa del comparto non mancano. A iniziare dai consumi meglio orientati. Coldiretti, ha segnalato come sempre di più la domanda alimentare si rivolga a prodotti di cui è possibile conoscere l'origine, l'ambito di produzione, il livello qualitativo e igienico-sanitario. Seppur in calo, per esempio, la spesa per l'alimentazione degli ultimi giorni dell'anno arriverà probabilmente alla bella cifra di 2,8 miliardi di euro in buona parte spesi per prodotti nazionali. Sempre Coldiretti ha indicato ancora che nel 2007 il giro d'affari dell'agriturismo (una delle attività d'eccellenza che si affiancano alla tradizionale produzione agricola), raggiungerà probabilmente il miliardo di euro. Uno dei segnali più importanti, tuttavia, arriva probabilmente dalle esportazioni agroalimentari extraUe che nei primi 11 mesi hanno raggiunto i 2,8 miliardi e che potrebbero chiudere l'anno a tre miliardi. Un'accelerazione che fa bene a tutto il comparto, soprattutto tenendo conto che è il frutto di un +4,2% degli alimentari e di un
+13% degli agricoli.
E nonostante la crescita generalizzata dei prezzi e i rialzi dell'euro rispetto al dollaro.
A tutto questo poi si aggiunge dell'altro. Si tratta delle numerose iniziative di aggregazione dell'offerta che ormai costellano il panorama agroalimentare nazionale. Come le ultime due che chiudono proprio il 2007: l'unione in Valtellina di sei consorzi di tutela dei prodotti locali e, in Calabria, la nascita di un consorzio che avrà il compito di aggregare i piccoli produttori per favorire le loro vendite anche all'estero.
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