Accordo in vista con ortodossi romeni
martedì 25 febbraio 2025
La tutela della libertà di culto in Italia si arricchisce di un accordo con una nuova confessione religiosa. Il 19 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella forma di disegno di legge, il testo dell’Intesa tra lo Stato italiano e la Diocesi Ortodossa Romena d’Italia (DOR). L’accordo, con le garanzie previste dell’art. 8 della Costituzione, è stato siglato da monsignor Siluan Span, vescovo ordinario rappresentante della Diocesi Ortodossa Romena, ed entrerà in vigore dopo l’approvazione definitiva del Parlamento. Come nelle intese intervenute con altre confessioni religiose, anche il nuovo accordo garantisce alla Diocesi Romena la piena autonomia nei diversi ambiti confessionali, come la nomina dei ministri di culto, ’insegna-mento scolastico, il matrimonio religioso e i suoi effetti civili, l’assistenza religiosa negli ospedali e nelle car-ceri, gli enti giuridici e gli immobili per il culto, il concorso all’otto per mille dell’Irpef. La presenza della confessione ortodossa romena ha esordito in Italia con una prima parrocchia a Milano nel 1974, con una graduale espansione particolarmente accelerata negli ultimi anni a causa dei flussi emi-gratori, per una presenza complessiva in Italia di oltre un milione di romeni. La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero (20,4% del totale - Istat 2023) della popolazione straniera residente. La Diocesi Ortodossa Romena è attualmente organizzata in 24 decanati, 480 parrocchie, e con 300 ministri di culto sposati secondo la tradizione ortodossa. L’Intesa a favore degli ortodossi romeni va ad aggiungersi ad una analoga Intesa in Italia, ugualmente ispi-rata all’ortodossia, in vigore dal 2012 (legge 126) e stipulata dallo Stato italiano con la “Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale”, con sede a Venezia e collegata al patriarcato di Costantinopoli. La Sacra Arcidiocesi assiste circa 300 mila fedeli, per la maggior parte greco-ortodossi e già dal 2013 concorre alla ripartizione dell’8 per mille dell’Irpef. Entrambe le confessioni ortodosse, in comunione reciproca, si rifanno ai principi della “autocefalia” (ogni nazione può sviluppare una Chiesa locale) e della “autonomia” (il diritto di autogovernarsi) che discendono dallo storico scisma del 1054 tra l’Oriente e l’Occidente cristiano. © riproduzione riservata
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