“Accordi & Disaccordi”, occhio alla registrazione
mercoledì 23 maggio 2018
Per un talk show d'attualità, “bucare” il giorno in cui Di Maio e Salvini salgono al Quirinale per indicare il nome del premier non è il massimo, anche perché la settimana precedente aveva messo di fronte Alessandro Di Battista e l'ex magistrato e senatore Pd Gianrico Carofiglio sulla difficile alleanza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega. È un rischio che si corre con i talk registrati e di cui si dice sia rimasta vittima nei giorni precedenti persino Lilli Gruber con il suo Otto e mezzo su La 7. Ma qui, con un doppio salto in avanti, parliamo di Nove e di Accordi & Disaccordi (in onda il lunedì alle 21,30), condotto in coppia dai giornalisti Andrea Scanzi e Luca Sommi. Se poi sul registrato ci fosse qualche dubbio, basti pensare che l'ospite principale della seconda puntata ha esordito con un «Buongiorno, buongiorno a tutti» subito ripreso da Scanzi con un «Buonasera, buonasera». L'ospite, nel caso, era Luciano Moggi, “mefistofelico” (a detta dei conduttori) ex manager del calcio italiano, diretto sportivo di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, coinvolto in “Calciopoli” ed espulso a vita dal mondo del pallone. “Scudetto alla Juve. Parla Moggi” era il titolo della puntata. A confrontarsi con l'ex dirigente sportivo c'era il giornalista partenopeo Raffaele Auriemma, telecronista e tifoso del Napoli. Il format prevede un'ora scarsa di dibattito in cui due ospiti in disaccordo su un tema specifico dibattono stimolati o provocati da Scanzi e Sommi. Alla fine della puntata viene stabilito se i contendenti hanno confermato i disaccordi iniziali o se invece hanno trovato qualche punto in comune. Video e testimonianze in studio alternano e favoriscono il dibattito. Nel caso specifico, Moggi rifiuta ogni addebito sul suo passato invitando a dimostrare il contrario. I conduttori ricordano le sentenze: «I giudici di primo e di secondo grado lo hanno dimostrarlo…». Ma lui si difende alludendo al complotto. Sommi lo invita a redimersi. Niente da fare, Moggi non ha dubbi: «No. Non posso pentirmi perché ho fatto del bene a troppi, compreso al calcio italiano». Accordi & Disaccordi ripropone insomma The Match, con la sola differenza che lì Scanzi era da solo in mezzo ai competitori, e Nove conferma di puntare sui talk (compresa La confessione di Peter Gomez) e sui giornalisti legati al “Fatto quotidiano”, rigorosamente in maniche di camicia e cravatta.
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