A tu per tu con i presidenti
giovedì 16 maggio 2019
La storia ci insegna che i fatti vanno riletti a distanza e con distacco. Può succedere allora che un presidente della Repubblica discusso come Giovanni Leone possa risultare dopo quarant'anni meglio di quanto si pensasse. Sabino Cassese sostiene addirittura che Leone sia stato il capo dello Stato che più di ogni altro ha garantito una presidenza neutrale, «rispettoso del libero gioco delle forze politiche». Eppure fu costretto a dimettersi per una vicenda mai dimostrata di tangenti, attaccato dalla stampa e abbandonato dai partiti che lo avevano eletto, compreso il suo: la Dc. A Leone e al settennato incompiuto (da dicembre 1971 a giugno 1978) è stata dedicata la terza puntata di Buonasera Presidente, in onda il martedì alle 21.10 su Rai Storia. Si tratta di una coproduzione Rai Cultura e Anele che racconta dieci presidenti della Repubblica italiana, da Enrico De Nicola a Carlo Azeglio Ciampi, più Alcide De Gasperi che ha ricoperto il ruolo di Capo dello Stato provvisorio per un breve periodo nel 1946. La tecnica è quella della docufiction che unisce testimonianze e filmati di repertorio alla ricostruzione con attori che interpretano i presidenti e si confrontano con un vero giornalista, Filippo Ceccarelli, le cui domande non hanno niente di immaginario, anche perché gli attori rispondono con parole realmente usate dai presidenti e che gli autori del programma (con la consulenza storica di Cassese e Alberto Melloni) hanno tratto da discorsi pubblici, libri di memorie e interviste. Finora sono andate in onda due puntate con tre presidenti ciascuna, mentre con Leone sono iniziate le cinque puntate monografiche. Il curioso è che a volte Ceccarelli recita meglio degli attori. È il caso, ad esempio, di Paolo Ricca nei panni di De Gasperi. Molto meglio il Leone di Giovanni Esposito, che vediamo, come gli altri, a partire dal trucco, che non punta a una somiglianza reale quanto a riproporre alcuni elementi fisici caratteristici del presidente interpretato. All'attore spetta poi imitarne voce e cadenze, come il marcato accento napoletano di Leone. Quando il mix è azzeccato, Buonasera Presidente diventa un modo coinvolgente per un ripasso di storia contemporanea.
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