Fino all'ultimo gol... il calcio "letto" dai ragazzi
venerdì 27 giugno 2014
Dal Mundial a un Supermundial, dal Brasile a una strada di quartiere, al campetto comunale di via Garibaldi dove si sfida la meglio gioventù di paese. Ragazzi delle medie, con la pelle di tanti colori, diversi per stazza, statura e provenienza ma con la stessa fissa del pallone e il mito dei campioni in testa. Sono loro i protagonisti di Fino all’ultimo gol (Feltrinelli Kids; 13 euro) quarto romanzo di Stefano Ferrio, giornalista e scrittore anche lui con il calcio del sangue, quello giocato e quello tifato dagli spalti del glorioso Vicenza. La storia parte dalle voci dei ragazzini di una squadretta mediocre e senza pretese ma animata da tanto entusiasmo: il vocìo è la colonna sonora dei pomeriggi solitari di Fulvio Maselli, pensionato dalla salute in bilico, ex giocatore di serie C poi allenatore, accompagnatore e dirigente di varie squadre. I ragazzi si allenano nel parchetto sotto casa sua e Fulvio che ancora subisce il fascino di quel mondo, per sessant’anni tutta la sua vita, un
giorno decide di scendere, proporsi ai ragazzi come “mister” e trasformare finalmente quel gruppo scalcinato in una vera squadra: Quellidelparco Football Club. Il gruppo è più che mai eterogeneo, ci sono magri, alti, piccoletti e sovrappeso, timidi e chiacchieroni, ma quei ragazzi hanno dalla loro quella dose di fiducia nelle proprie possibilità e soprattutto quella capacità di sentirsi squadra che nello sport fa la differenza. Giulio che cerca sempre la porta, Giorgio il cicciottello con la vocazione del Leo Messi, Ibrahim il saggio capitano, Nong il cinese detto Ciainagol, Eric la ragazza che gioca in porta e tutti gli altri hanno bisogno solo di una voce fuori dal campo che li aiuti a valorizzare quel che possono fare. Imparare a guardarsi dentro, a riconoscere le proprie virtù e potenzialità e a metterle in gioco per andar lontano. Scoprire che oltre al talento occorre il cuore, il gusto di battersi, di dare un po’ della propria anima per gli altri. Perché, come si è capito anche in Brasile, giocare a calcio ed essere una squadra vincente non è solo questione di gambe. Dai 13 anni. 
Poteva essere che nell’anno dei Mondiali, nelle settimane dei Mondiali, le
gloriose Cipolline, se ne stessero con le mani in mano? Vinto il campionato, selezionati e premiati come la squadra che ha subito il minor numero di ammonizioni ed espulsioni, i ragazzi di Gaston Champignon un mese in Brasile se lo sono guadagnati alla grande. Eccoli perciò in partenza per partecipare al torneo dei ragazzi, il Baby World Cup che affianca i Mondiali ufficiali. E’ previsto che ogni squadra venga accompagnata da un campione che in passato ha giocato in Nazionale. Per le Cipolline ci sarà Pippo Inzaghi. Non resta che prepararsi per tirar fuori tutta la grinta possibile, perché l’appuntamento mondiale non sarà una passeggiata… L’ultima avventura delle Cipolline, Campioni del mondo in Brasile! (Il battello a Vapore Piemme; 16,50 euro) non ha bisogno di altre presentazioni. Luigi Garlando è una vecchia conoscenza per gli appassionati della serie “Super Gol!”. Un’intervista con il mister Cesare Prandelli sull’avventura della nostra Nazionale in Brasile chiude le pagine del libro. Purtroppo sappiamo come andata… Dai 10 anni.
La premessa è indispensabile: il primo volume de Le giacche degli allenatori (Salani; 9,90 euro), sottotitolo  Una giornata alla Pinetina, si addice ai giovani tifosi interisti. E chi, se non loro, potrebbe apprezzare fino in fondo pagine che sono un vero e proprio viaggio nella magica Inter degli anni di Altobelli e Beccalossi, gli anni del mitico mister Bersellini? Interisti o sportivi puri, senza tifo.
Il viaggio in realtà lo si fa con Edo, un bambino di dieci anni che vive tra Roma e Ostia. Durante una delle sue solite perlustrazioni pomeridiane Edo si addentra con il suo cane in un edificio che sembra abbandonato. E’ una sorta di museo che conserva pezzi di storia del mondo del calcio, a cominciare dalle giacche degli allenatori che hanno fatto grandi tante squadre italiane. Incuriosito, il bambino ne prova una, quella di Eugenio Bersellini, soprannominato il “Sergente di Ferro”. E’ l’inizio di un’avventura incredibile al centro sportivo della Pinetina, ad Appiano Gentile, nel Comasco, dove si allena l’Inter alla fine degli anni ’70. Un altro mondo, senza tv satellitari, cellulari o megaschermi al plasma. Un altro modo di intendere il gioco e il gioco di squadra. La firma è di Gabriella Greison, anche lei giornalista e appassionata di calcio che in occasione dei Mondiali ha messo in rete come un bel gol il secondo volume della serie, A bordo campo con l’Italia vincente. La giacca che porta Edo in viaggio è quella di Marcello Lippi, il Commissario Tecnico della Nazionale vittoriosa al Campionato del Mondo del 2006. La destinazione è Berlino, per la leggendaria finale che vide la Nazionale italiana sfidare la Francia, vincere ai rigori per 5 a 3 e alzare la mitica Coppa del Mondo! Di questi tempi non resta che consolarsi con i ricordi.
Dagli 11 anni.
 
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