Paura 1. Perdere d'occhio il denaro
La pensionata di Tavullia, i suoi mille euro in discarica e l'attitudine femminile a difendere il risparmio

Le ricerche Ocse raccontano che italiani e italiane hanno poche e confuse idee sulla finanza. Se ci mettiamo a confronto con i nostri dirimpettai europei, siamo agli ultimi posti per consapevolezza degli strumenti finanziari. In questo NOI, le donne sono poco propense al rischio e molto più al risparmio.
Il giorno in cui apparirà Barbie Piazza Affari forse cambierà qualcosa. Quando Pixar produrrà la prossima eroina che gestisce fondi pensione forse cambierà qualcosa. Nel frattempo, però, rispetto ai nostri dirimpettai europei siamo tra i migliori nel riciclo dei rifiuti. E le donne riciclano meglio degli uomini.
Cosa c’entra?
Come ha scritto Clifford Geertz “gli antropologi non studiano i villaggi, studiano NEI villaggi”. Quindi partiamo.
Dalla lettura delle notizie di questa ultima settimana, mi ha colpito una storia che si è dipanata a Tavullia, in provincia di Pesaro-Urbino. Qui una donna in pensione ha gettato un libro nel contenitore della carta. Un gesto coerente con le indicazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti e in linea con le ottime performances che ci pongono sul podio europeo del riciclo. Poi, però, si è ricordata che dentro quel libro aveva inserito 1000 euro di risparmi in contanti, gesto che l’ha fatta precipitare nello sconforto ma soprattutto in fondo alla classifica europea della performance finanziaria. I soldi nel materasso ammuffiscono senza le logiche dell’economia.
La pensionata marchigiana si è poi recata al centro rifiuti dove, rovistando dentro il contenitore della carta, ha ritrovato libro e malloppo.
L’antropologia vede relazioni in ogni dove, così anche nel denaro scorge la rappresentazione simbolica delle relazioni in cui in viene scambiato (come ha intuito Karl Marx). Tuttavia, questa storia parla di risparmio e dissipazione più che di scambio. Come l’antropologo Franz Boas osservò tra le popolazioni native (sopravvissute) negli attuali Stati Uniti, esistevano momenti cerimoniali di distruzione della ricchezza che servivano ad affermare il proprio potere agli occhi dei simili. Distruggo dunque posseggo: posseggo molto - distruggo molto. Queste cerimonie di dissipazione della ricchezza si chiamavano Potlach e sebbene avrebbero fatto piangere un capitalista avevano l’effetto di affermare il primato del legame sociale sull’arricchimento individuale.
E allora possiamo scorgere in questa storia una citazione di un antico Potlach? Oppure la persistenza del rifiuto di immettere il denaro in un circolo rischioso di accrescimento/perdita? Non lo sapremo mai. Così come non sapremo mai cosa stesse leggendo la signora. L’antropologia spiega molto ma non tutto.
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