"Roma capitale", super poteri alla città eterna: ecco quali
Via libera del Consiglio dei ministri al ddl costituzionale. Accordo bipartisan. Esultano Gualtieri e Meloni. Casellati spinge: ok entro la fine ella legislatura

Roma non è una città come le altre e presto avrà i poteri che spettano a una vera Capitale. Con il via libera dei Consiglio dei ministri al disegno di legge costituzionale si è fatto un primo passo fondamentale per dare alla città eterna quello che merita. Ovvero: potestà legislativa e autonomia finanziaria. «Grazie a questa riforma, frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce», dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il ddl, arrivato mercoledì in Cdm modificherà l'articolo 114 della Costituzione, quello che definisce la struttura della Repubblica insieme a Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni.
La riforma prevede che la Capitale potrà legiferare su undici materie: trasporto pubblico locale; polizia amministrativa locale; governo del territorio; commercio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di attività culturali; turismo; artigianato; servizi e politiche sociali; edilizia residenziale pubblica; organizzazione amministrativa di Roma. Inoltre si attribuiranno alla città le «condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria nel rispetto dell'articolo 119». Il plauso è bipartisan.
E ovviamente arriva anche dal sindaco Roberto Gualtieri, che definisce il ddl una «svolta» precisando che il testo approvato è stato totalmente «condiviso» tra Campidoglio e palazzo Chigi durante tutto l'iter. Insomma, per Gualtieri l'importante è il «testo in sé del governo» ma anche il «coinvolgimento e l'interlocuzione serrata» tra lui e la premier Meloni. Palazzo Chigi aveva promesso un'accelerata, facendo trapelare l'intenzione di portare il testo in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. E così è stato. Soddisfatto il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani che rivendica il successo anche come «compimento di una battaglia storica di Berlusconi».
Ora sul tavolo i tempi e la discussione per la legge ordinaria, oltreché costituzionale. E per il sindaco ora c'è solo una parola d'ordine: condivisione. «L'auspicio è che la legge costituzionale e quella ordinaria vadano di pari passo. E soprattutto che questo spirito di collaborazione e condivisione prosegua durante l'iter legislativo», ha sottolineato Gualtieri spiegando che il testo se condiviso con Roma avrà certamente «un'ampia maggioranza parlamentare» e questo porterebbe ad «un'approvazione, anche entro questa legislatura». Questa è una condizione «necessaria e non solo auspicabile».
In ogni caso, almeno per il momento, sia il centrodestra sia centrosinistra, si godono il risultato. Sulla velocità dell'iter scommettete anche la ministra per le riforme istituzionali e la semplificazione, Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Sia il sindaco Gualtieri che la Regione Lazio sono interlocutori della riforma, che dovrebbe procedere rapidamente dopo la pausa estiva. Anche se sono previste le quattro letture parlamentari, c'è una condivisione ampia, quindi non dovrebbe essere necessario il referendum». E aggiunge: «Sono fiduciosa: la riforma dovrebbe arrivare entro la fine della legislatura ed entrare in vigore con la prossima elezione dell'Assemblea capitolina. Roma Capitale avrà poteri e risorse speciali: sarà quindi un unicum rispetto ad altri enti simili, come le regioni. Si é scelto di renderla esecutiva a partire dalle prossime elezioni, perché cambierà l'assetto istituzionale. Roma sarà in linea con le altre capitali europee che godono di uno status speciale».
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