Il no del 2016 a parlare con l'Anp e la pace oggi appesa ad Hamas

Il messaggio di Mattarella a due anni da quella «turpe pagina». I rischi di un ritorno di antisemitismo. Con un paradosso: il rifiuto opposto al capo dello Stato da Netanyahu a trattare con l'Autorità palestinese, nello spirito degli accordi di Oslo, ha portato a legittimare, oggi, un gruppo terroristico
October 8, 2025
Il no del 2016 a parlare con l'Anp e la pace oggi appesa ad Hamas
Mattarella con Netanyahu nella visita in Israele e Palestina dell'ottobre 2016/ ANSA
Sono parole forti e inequivocabili quelle che Sergio Mattarella usa, a smarcare la ricorrenza del secondo anniversario della «pagina turpe» del 7 ottobre da una sorta di lottizzazione che non risparmia nemmeno gli orrori e divide le “tifoserie” politiche anche su ciò che dovrebbe accomunarle, in un Paese che si è dato una Costituzione che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Accanto alla ferma condanna per quel «vile attacco terroristico» il capo dello Stato non manca di stigmatizzare anche l’«intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione» fatto pagare a Gaza da Israele. Mattarella, come aveva sostenuto anche per la popolazione russa, tiene ben distinte le responsabilità del governo di Tel Aviv e la «vicinanza al popolo israeliano», accanto a una ferma condanna dell’«ignobile antisemitismo» che riaffiora. Ma sovviene un ricordo. Il generoso impegno profuso dal nostro capo dello Stato nella sua visita «in Israele e Palestina» (era l’ottobre 2016) in cui Netanyahu rifiutò sdegnosamente la disponibilità di Abu Mazen che gli venne offerta da Mattarella, per riaprire la trattativa con l’Autorità palestinese che faceva seguito agli accordi di Oslo del 1993 siglati (auspice Bill Clinton) fra Yitzhak Rabin e Yasser Arafat. Il rifiuto di quella prospettiva, sottoscritta e mai denunciata da Israele, ci ha condotto in una lunga, tragica escalation di lutti e atrocità. Facendo sì che 9 anni dopo - per paradosso - la flebile prospettiva di pace in Medio Oriente (auspice Donald Trump) dipenda ora dall’assenso di un attore come Hamas, da tutti considerato una spietata organizzazione terroristica.

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