Giorgetti e Panetta in cattedra contro l’evasione: «Pagare le tasse fa funzionare la democrazia»
L’inaugurazione dell’anno della scuola di polizia economico-finanziaria della Gdf. Per il ministro il “nero” minaccia la stabilità. Il governatore di Bankitalia: cambiare si può, ma servono riforme. È ancora scontro politico sul condono edilizio
Il sistema funziona quando «tutti pagano le tasse», condizione necessaria non solo per la crescita, ma anche per «la qualità della nostra democrazia» e la «stabilità delle istituzioni». La sferzata di Giancarlo Giorgetti contro il nero arriva dall’inaugurazione dell’anno di studi della Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, e segue il monito del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, convinto che su questo fronte l’inversione di rotta sia possibile, ma consapevole anche che l’economia irregolare «resta un fenomeno esteso e radicato».
Il titolare del Mef insiste molto sul valore della legalità economica come spinta verso l’equità. Un principio fondante di un sistema che «non si limiti a produrre ricchezza», ma «la distribuisca in modo giusto». Quindi, argomenta, contribuire alle spese dello Stato non deve essere visto «come un peso», piuttosto come «un atto di cittadinanza» e un contributo a «un'economia in cui la lotta all'evasione sia considerata una battaglia per la dignità del Paese». Per questo i crimini economici «non sono più semplicemente delle frodi», ma vanno considerati come «delle vere minacce alla stabilità dei sistemi democratici».
Tuttavia, il cambiamento è possibile e lo dimostrano i dati presentati da Panetta: dal 2011 l’incidenza dell’economia sommersa sul Pil è diminuita di 2 punti percentuali, la quota dei lavoratori irregolari è scesa e l’evasione fiscale in rapporto al prodotto si è ridotta di quasi un terzo. Il che si traduce non solo in un aumento del gettito, ma anche in una migliorata «relazione tra amministrazione e cittadini», tale da favorire «il rispetto spontaneo delle norme e il patto civico su cui si regge la convivenza economica e sociale».
I progressi trovano fondamento anche nello sviluppo di nuove tecnologie, osserva ancora il governatore della Banca d’Italia, che migliorano il settore pubblico rendendo la sua azione «più tempestiva ed efficace». Ma occorre governare questa trasformazione, prendendo atto di una «tensione fisiologica tra innovazione e tutela della riservatezza». L’obiettivo è alla portata, ciò che conta è «proseguire con determinazione sulla via delle riforme, rendere più efficiente l’Amministrazione pubblica e sostenere il tessuto produttivo».
L’ottimismo del governatore non trova però riscontro nei commenti delle opposizioni alle parole del ministro dell’Economia, che stonano, a loro avviso, con la rottamazione inserita in manovra e con il più discusso emendamento della maggioranza: il nuovo, possibile condono edilizio. «Giorgetti proclama principi solenni sull'equità fiscale – punge il dem Francesco Boccia – e poi firma manovre con norme che favoriscono elusori ed evasori e una serie di rottamazioni divenute ormai permanenti».
La sanatoria, come preferisce chiamarla FdI (partito proponente), sarà tra gli emendamenti “segnalati” che devono essere decisi entro oggi. Come pure l’allargamento della rottamazione voluto dalla Lega. Il Carroccio punterà anche sull’eliminazione dell’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi. Mentre tutte e tre le principali forze della maggioranza proporranno di mantenere al 26% anche nel 2026 la tassazione per le plusvalenze delle cripto-attività (che dovrebbe salire al 33%). Su questo è d’accordo anche il M5s e riscuote un gradimento bipartisan l’idea di cancellare la stretta sui pagamenti per i professionisti da parte della Pa: emendamenti di Pd, 5s, FI, FdI e Lega chiedono tutti di sopprimere il comma dell'articolo 129, che vincola il pagamento delle amministrazioni per le prestazioni ottenute da professionisti al regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi da parte degli stessi.
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