mercoledì 25 aprile 2018
Al termine della catechesi, dedicata al Battesimo, Francesco ha ricordato che venerdì si terrà il summit intercoreano che «la Santa Sede incoraggia e appoggia»
Il Papa saluta i fedeli prima dell'inizio dell'udienza generale in piazza San Pietro (Ansa)

Il Papa saluta i fedeli prima dell'inizio dell'udienza generale in piazza San Pietro (Ansa)

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Un Padre Nostro per la pace nel mondo, in vista del vertice di venerdì prossimo tra i leader della Corea del Nord e della Corea del Sud. Lo hanno recitato i fedeli in piazza San Pietro su invito di papa Francesco al termine dell'udienza generale di stamani. «Venerdì prossimo, 27 aprile, a Panmunjeom si terrà un summit inter-coreano, al quale prenderanno parte i leader delle due Coree, il signor Moon Jae-in e il signor Kim Jong Un - ha detto il Papa -. Tale incontro sarà un'occasione propizia per avviare un dialogo trasparente e un percorso concreto di riconciliazione e di ritrovata fraternità, al fine di garantire la pace nella penisola coreana e nel mondo intero». «Al popolo coreano, che desidera ardentemente la pace - ha proseguito Francesco -, assicuro la mia personale preghiera e la vicinanza di tutta la Chiesa». «La Santa Sede - ha precisato - accompagna, sostiene e incoraggia ogni iniziativa utile e sincera per costruire un futuro migliore, all'insegna dell'incontro e dell'amicizia tra i popoli. A coloro che hanno responsabilità politiche dirette, chiedo di avere il coraggio della speranza facendosi "artigiani" di pace, mentre li esorto a proseguire con fiducia il cammino intrapreso per il bene di tutti». Francesco ha quindi inviato «a pregare Dio padre di tutti per il popolo coreano, sia quelli che sono al Sud che quelli che sono al Nord».

La catechesi: il Battesimo non è una formula magica

Dopo la lettura del brano evangelico dalla Lettera di san Paolo ai Fililppesi («So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza (…) Tutto posso in Colui che mi dà la forza»), il Papa ha portato avanti la catechesi dedicata al sacramento del Battesimo.

Ricordando i segni del rito battesimale, segni di luce e di forza (le candele accese, l'olio), il Pontefice ha osservato che «è il Vangelo a illuminare i candidati». Il Battesimo, ha detto, «è il sacramento della fede, poiché segna l’ingresso sacramentale alla vita di fede». Educati dall’ascolto di Gesù, i catecumeni adulti «rivivono l’esperienza della Samaritana assetata di acqua viva, del cieco che torna a vedere, di Lazzaro che esce dal sepolcro». Il Vangelo porta in sé la forza di trasformare chi lo accoglie con fede.

Al fonte battesimale non si va mai da soli, ma accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa, come ricorda la litania dei santi. Del rito battesimale fanno parte «gesti che fin dall’antichità assicurano che la preghiera della Chiesa assiste (i candidati al Battesimo, ndr) nella lotta contro il Male, li accompagna sulla via del Bene per passare nel regno della grazia di Dio». La Chiesa prega per tutti noi, noi Chiesa preghiamo per gli altri. «È una cosa bella pregare per gli altri» ha osservato il Papa, esortando a pregare anche così: «Signore io ti chiedo per coloro che sono nel bisogno, per quelli che non hanno fede». «La preghiera della Chiesa sempre è in atto, ma noi dobbiamo entrare in questa preghiera» ha detto Francesco.

Un altro aspetto presente nel rito battesimale è la liberazione dal Male, dal Maligno. Se il cammino dei catecumeni adulti «è segnato da preghiere che invocano la liberazione da tutto ciò che separa da Cristo», anche per i bambini «si chiede a Dio di liberarli dal peccato originale e di consacrarli allo Spirito Santo». Gesù stesso ha combattuto, scacciato i demoni: la sua vittoria sui poteri del Maligno lascia libero spazio alla vittoria di Dio. «Il Battesimo non è una formula magica - ha scandito il Papa -, è un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve a lottare contro lo Spirito del Male». «Sappiamo che la vita cristiana è sempre soggetta alla tentazione, soprattutto a quella di separarsi da Dio per ricadere nelle seduzioni mondane - ha spiegato Francesco -. Il battesimo ci dà forza per questa lotta quotidiana», contro il diavolo.

Oltre alla preghiera di tutta la Chiesa, c’è l’unzione con l’olio dei catecumeni. Gli antichi lottatori, ha ricordato il Papa, usavano l’olio per tonificare i muscoli. I cristiani nei secoli lo hanno usato come segno per lottare contro il male e vincerlo. «È faticoso lottare contro il male», riprendere forza dopo una lotta sfiancante. «Ma dobbiamo sapere che tutta la vita cristiana è un combattimento. Dobbiamo però anche sapere che non siamo soli» ha detto Francesco. E ricordarci che «la madre Chiesa prega affinché i suoi figli non soccombano alle insidie del Maligno».

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