sabato 13 gennaio 2024
Nell'incontro con il clero diocesano, Francesco è tornato sulla "Fiducia supplicans", escludendo che si possa benedire il peccato. "Gli ultras non servono alla Chiesa". La capitale "terra di missione"
Il Papa con il cardinale vicario, Angelo De Donatis, durante l'incontro con il clero romano a San Giovanni in Laterano

Il Papa con il cardinale vicario, Angelo De Donatis, durante l'incontro con il clero romano a San Giovanni in Laterano - L'Osservatore Romano

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Il provvedimento sulle benedizioni delle coppie gay riguarda «le persone, non le organizzazioni» Lgbt. Lo ha sottolineato Papa Francesco all'incontro a porte chiuse, durato quasi tre ore, avvenuto questa mattina, 13 gennaio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, con il clero romano. Erano presenti oltre 800 presbiteri. A Rai News 24 il cardinale Angelo De Donatis, vicario per la diocesi capitolina, ha riferito che «rispondendo a sollecitazioni di un cardinale africano il Pontefice ha chiarito la situazione: l'intenzione del provvedimento è quella della benedizione alle persone». Secondo alcuni presenti, il Papa ha anche spiegato perché in Africa il provvedimento non sarà adottato: «La cultura non lo accetta». Ma ha aggiunto: «Noi benediciamo le persone, non il peccato«, «forse vengono come coppie o come persone». E infine ha fatto un esempio: «Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato».

Numerose le domande poste al Pontefice. Toccato anche il tema delle divisioni all'interno della Chiesa. «Ci sono conflitti ma non dobbiamo perdere la capacità di stupirci vedendo l'opera di Dio», ha detto il Pontefice secondo quanto riferito da fonti presenti all'incontro a porte chiuse a San Giovanni. Per il Papa i conflitti interni alla Chiesa devono essere «gestiti e non nascosti». Fancesco ha quindi fatto presente che «le rigidità non sono buone, abbiamo perso il senso ecclesiale». Ma «sono gli ultras che non si inseriscono nell'armonia che lo Spirito crea nella Chiesa.

Secondo Roma Sette, il settimanale della diocesi di Roma, il Papa è arrivato poco dopo le 9 nella basilica ed è stato accolto dal cardinale vicario. Alla preghiera dell’ora media è seguito il saluto del porporato e quindi il dialogo tra i sacerdoti e Francesco. Parlando di Roma come «terra di missione», papa Bergoglio ha lanciato un appello all’evangelizzazione a tutta la comunità ecclesiale e ha annunciato che riprenderà a visitare le parrocchie della diocesi, dopo lo stop imposto dalla pandemia.

L’incontro odierno è stato preceduto da tre appuntamenti dei mesi scorsi – sempre a porte chiuse – in altrettante prefetture della diocesi, in cui Francesco ha potuto ascoltare i problemi del territorio e confrontarsi con i “suoi” sacerdoti. Il 28 settembre nella parrocchia di Santa Maria della Salute a Primavalle, il 16 novembre a Santa Maria Madre dell’Ospitalità, a Villa Verde, nel settore Est e infine il 21 dicembre nel Centro pastorale Santa Gianna Beretta Molla della parrocchia di San Giorgio, ad Acilia.

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