lunedì 5 febbraio 2024
Dal Papa la messa in guardia dal rischio di diventare cristiani da salotto. L'adesione alla Giornata per la vita: ogni esistenza, anche la più segnata, da limiti è capace di donare qualcosa agli altri
Fedeli in Piazza San Pietro per l'Angelus

Fedeli in Piazza San Pietro per l'Angelus - Ansa

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Vicinanza, compassione e tenerezza. In queste tre parole si riassume l’atteggiamento di Dio verso l’uomo. Il Papa lo ha ribadito domenica all’Angelus in Piazza San Pietro sottolineando che «Gesù che va incontro all’umanità ferita ci manifesta il volto del Padre». Può darsi - ha aggiunto Francesco - «che dentro di noi ci sia ancora l’idea di un Dio distante, freddo, indifferente alla nostra sorte. Il Vangelo, invece, ci fa vedere che Gesù, dopo aver insegnato nella sinagoga, esce fuori, perché la Parola che ha predicato possa raggiungere, toccare e guarire le persone. Così facendo ci rivela che Dio non è un padrone distaccato che ci parla dall’alto; al contrario, è un Padre pieno d’amore che si fa vicino, che visita le nostre case, che vuole salvare e liberare, guarire da ogni male del corpo e dello spirito». Di qui l’invito a «convertirci ogni giorno al Dio che Gesù ci presenta nel Vangelo, che è il Padre dell’amore e il Padre della compassione. Il Padre vicino, compassionevole e tenero. E quando scopriamo il vero volto del Padre – conclude il Pontefice -, la nostra fede matura: non restiamo più “cristiani da sacrestia”, o “da salotto”, ma ci sentiamo chiamati a diventare portatori della speranza e della guarigione di Dio».

Il Papa all'Angelus

Il Papa all'Angelus - Ansa

A margine dell’Angelus, il Papa ha richiamato l’importanza delle Giornata per la Vita, imperniata quest’anno sul tema “La forza della vita ci sorprende”. Mi unisco ai vescovi italiani – ha detto Francesco - «nell’auspicare il superamento di visioni ideologiche per riscoprire che ogni vita umana, anche quella più segnata da limiti, ha un valore immenso ed è capace di donare qualcosa agli altri».
Dal Papa anche l’augurio per il Capodanno lunare che sarà festeggiato nel mondo il 10 febbraio da milioni di famiglie e la preghiera «per le popolazioni che soffrono per la guerra, specialmente in Ucraina, in Palestina e in Israele». Infine, un saluto ai giovani venuti a Roma per la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta, dell’8 febbraio prossimo e ai partecipanti all’incontro “Pellegrini di speranza sulla via della pace”, promosso dal Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

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