lunedì 12 ottobre 2020
Il porporato australiano era tornato a Roma lo scorso 30 settembre dopo che l’Alta Corte lo aveva prosciolto all’unanimità dall’accusa di abusi su minore. Era stato in carcere per oltre 400 giorni
Il cardinale George Pell è stato ricevuto in udienza privata da papa Francesco

Il cardinale George Pell è stato ricevuto in udienza privata da papa Francesco - Reuters

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Papa Francesco ha ricevuto lunedì in udienza il cardinale George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’economia. Il porporato australiano era tornato a Roma lo scorso 30 settembre dopo che l’Alta Corte lo aveva prosciolto all’unanimità dall’accusa di abusi su minore. Accusa per la quale era stato in carcere per oltre 400 giorni. La notizia dell’udienza è stata riferita con grande rilievo dai media vaticani che hanno diffuso anche un breve video nel quale si sente il Pontefice salutare Pell ringraziandolo per la sua testimonianza. L’Osservatore Romano ha pubblicato la foto dell’incontro mentre il portale VaticanNews ha messo la notizia in bella evidenza arricchendola con una puntuale ricostruzione delle vicissitudini giudiziarie patite dal cardinale, che ha sempre proclamato la sua innocenza.

Il porporato australiano, 79 anni, è stato prefetto della Segreteria per l’Economia dal 2014 al 2019, e aveva lasciato il Vaticano nel luglio 2017 per affrontare il processo per abusi su minore. Papa Francesco gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse.

Condannato in prima istanza a sei anni dal Tribunale di Melbourne nel dicembre 2018, Pell veniva incarcerato - in isolamento - nel febbraio 2019. Nell’agosto 2019 la Corte d’Appello dello Stato di Victoria confermava la condanna con la maggioranza di due giudici contro uno. Il magistrato dissenziente, Mark Weinberg, si oppose con forza al verdetto in base al principio che una persona non può essere condannata se le prove non ne dimostrano la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, altrimenti si rischia di condannare un innocente. Infine lo scorso 7 aprile, l’Alta Corte, composta da sette giudici, criticando le incoerenze della sentenza della Corte d’Appello, ha prosciolto all’unanimità il cardinale Pell perché c’è una ragionevole possibilità che il reato non sia avvenuto e un innocente possa essere condannato. Poche ore dopo la notizia - ricorda VaticanNews - papa Francesco, durante la Messa a Santa Marta, senza citare la vicenda Pell, ha affermato: «In questi giorni di Quaresima abbiamo visto la persecuzione che ha subìto Gesù e come i dottori della Legge si sono accaniti contro di lui. Io vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per l’accanimento».

La Santa Sede non ha riferito i contenuti dell’udienza. Ai cronisti che lo hanno atteso all’entrata della sua abitazione Pell si è limitato a dire che «è andata molto bene».

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