Venezia e Taranto tra Provvidenza utile saggezza e luoghi comuni
mercoledì 20 novembre 2019

Gentile direttore,
in questi giorni tutti parlano e scrivono di Venezia e Taranto. Vorrei segnalare il film di Sergio Rubini 'Il grande spirito' ambientato sui tetti di Taranto. Sui tetti succede di tutto, ben visibile a tutta la città. Ma tutti si girano dall altra parte e si fanno gli affari loro, nell’illusione che i propri possano andare meglio. Penso sia il paradigma anche di Venezia e del Veneto. Mose a parte, quanti insensati sprechi di denaro pubblico negli ultimi 20 anni nella sanità di questa regione! Deliberati dalle stesse forze politiche regionali che noi veneti puntualmente rivotiamo. Il risultato? Una sanità pubblica locale che non c’è... L’Olanda è sotto il livello del mare. Ma Amsterdam non va sott’acqua perché ha una diga di 20 km con cui decenni fa gli olandesi hanno chiuso anche l’ultimo golfo che dava sul mare. I nostri amministratori si sono inventati il Mose e noi veneti li abbiamo seguiti, anche se i canali e le dighe della Serenissima sono ancora le uniche opere idrauliche sotto i nostri occhi (che però abbisognano di manutenzione, mentre da 2 decenni tutte le risorse sono state dirottate sul Mose). Probabilmente lei approva che nei nostri Licei si legga ancora per un intero anno 'I Promessi Sposi'. Personalmente preferirei che venisse almeno parzialmente letto 'Il Mulino del Po'. Un po’ meno Provvidenza, un po’ più saggia gestione del territorio, quale veniva fatta nell’Italia pre-unità, dalle comunità alpine alla laguna. Ma si sa è più comodo dar credito a chi ha facili/magiche soluzioni.
Marta Mazzon Schio (Vi)

La fede nella Provvidenza dei cattolici, gentile signora Marta, non è inerzia e rassegnazione. È fiducia, è fides. Cioè – etimologicamente – è 'cordicella', che ci lega. A Dio e tra di noi. Ci rende figli consapevoli di un’immensa famiglia, mai indistinta in nessuna sua parte. E parti vive di una comunità, cioè anche concittadini. Corresponsabili pure della «saggia gestione del territorio » (e della pubblica sanità).Vorrei riuscire a dirle che non possiamo difendere i nostri beni comuni coi... luoghi comuni, come quello contro il «provvidenzialismo » manzoniano e cattolico. Lo sguardo cristiano sulla vita e sugli altri è sguardo di confidenti cercatori di Dio, certo, e di niente affatto ingenui «esperti di umanità». È sguardo di gente che non gira la testa dall’altra parte di fronte al male, alle ferite, al bisogno. Mi creda, ne abbiamo bisogno se vogliamo salvare Venezia, Taranto e tutto ciò che ci è affidato e che abbiamo costruito.

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