domenica 14 febbraio 2010
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Ci piacerebbe pensare che quello di Giovanni Bachelet fosse un abbaglio. Perché quanto denuncia il figlio del vicepresidente del Csm ucciso dalle Br 30 anni fa, sfonda ogni immaginabile confine. Non c’è politica - o fantapolitica - che tenga. Vietare - peggio ancora, se possibile: rinviare 'a dopo le elezioni regionali' - la messa in onda del ricordo di una splendida figura di cittadino e di cattolico martire del terrorismo perché il figlio-testimone è parlamentare, rappresenta un’offesa alla memoria e un vilipendio al buon senso. Davvero niente male, in un Paese in cui i cattivi maestri di quegli anni trovano senza batter ciglio tribune per i loro comizi. Ci piacerebbe sapere quale perverso meccanismo ha fatto scattare nella mente di qualche burocrate Rai tale alzata d’ingegno. Abbia il pudore - quel burocrate o chi per lui - di non ricorrere a orripilanti finzioni appellandosi alla 'par condicio'. Può piacere o meno, quella norma, ma vogliamo credere che non sia stata ideata per insultare la memoria collettiva. P.S. Ci piacerebbe...Ma quello di Giovanni Bachelet non è un abbaglio.
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