giovedì 11 novembre 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore,ogni anno, alla fine di gennaio, quando mi reco all’Ufficio postale per pagare il canone della tv, faccio la seguente battuta: «Sono qui per pagare la tassa sui rifiuti». E l’impiegato di turno con molta professionalità e con la pazienza che si usa con chi non ha le idee chiare, mi spiega: «Ma guardi, signora, che questo è il modulo per pagare l’abbonamento alla televisione, la tassa sui rifiuti deve averla già pagata da mesi!».Ma se non è spazzatura quello che la televisione, sia di Stato sia privata, ci propina quotidianamente, allora che cos’è? È possibile che tragedie che colpiscono le nostre famiglie diventino oggetto di spettacoli, con profusione di particolari macabri?Non si può proprio fare nulla? Non è pensabile che la tv faccia un servizio sociale, cioè alla persona? È possibile che ci sia solo violenza nella vita quotidiana? Voglio pensare che non ci sia un disegno diabolico in tutto questo, ma tante volte mi viene il dubbio.Chiedo a lei: cosa posso fare per difendere me e gli altri da questa tv?. Qualcuno mi dirà di spegnere il televisore, ma il canone lo dovrei pagare lo stesso, e allora? Penso che i nostri soldi debbano servire a ben altro e invece vanno a finire nelle tasche dei soliti e notissimi "tuttologi"!Ricordo con nostalgia quando ero piccola, quando ci potevano lasciare da soli davanti alla tv, non avremmo visto tanta porcheria come quella che a tonnellate esce da quel contenitore che sta sempre bene in vista nelle nostre case.Mancano circa 70 giorni alla scadenza dell’abbonamento, qualcuno mi può dire cosa si può fare per cambiare un po’ le cose? Se è vero che il "cliente" ha sempre ragione, perché dobbiamo continuare a subire simili indecenze, sentendoci anche complici, e poi pagare due volte la stessa tassa? Sui rifiuti, logicamente!

Paola Carlin, Sospirolo (Bl)

Abbiamo sempre una scelta, cara signora Carlin. Anche come telespettatori. E sebbene sia sicuro che lei e io continueremo a nutrire più di una motivata nostalgia, sono convinto che tutti noi possiamo e dobbiamo – da utenti esigenti – usare bene la tv che oggi è a nostra disposizione. La sua regione – il Veneto – è in piena fase di “digitalizzazione”. Mi auguro che la sua zona sia già coperta a dovere dal nuovo segnale e che, dunque, lei abbia a disposizione un buon numero di nuovi canali diffusi con la tecnologia del digitale terrestre.Vedrà che c’è un’offerta ampia e che, dentro questa offerta, ce n’è una in particolare che si distingue per come fa informazione, approfondimento, dibattito e intrattenimento. Per come – uso le sue parole, gentile amica – si mette al «servizio della persona».Parlo di Tv2000, l’emittente sorella di Avvenire e delle radio del circuito inBlu. Stia certa che lì non troverà spazzatura e non dovrà temere agguati. Ha uno sguardo diverso, che si sta alzando anche per noi sotto la guida capace (i nostri lettori lo sanno benissimo) del direttore di rete Dino Boffo e del direttore del Tg2000 Stefano De Martis. Tv2000 merita la fiducia e l’amicizia degli spettatori e, mi creda, già la dà a chi cerca e trova la sintonia. (mt)

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI