sabato 8 febbraio 2020
Regole e opportunità di uno strumento prezioso, anche per le realtà del territorio
«Trasmissioni dell'accesso». Rai: chance per associazioni e volontari

Ansa

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Caro direttore,
si avvicina in tutte le Regioni la scadenza – fissata al 2 marzo – per la presentazione delle domande, presso le sedi regionali dei Corecom (Comitati regionali per le comunicazioni) per poter usufruire, nel corso del trimestre aprile-giugno 2020, dei programmi dell’accesso sulle reti regionali di Rai 3 e di Rai Radio 1. La possibilità di beneficiare, a costo zero, di spazi informativi radiotv presenta un grande interesse, soprattutto per le realtà più significative del volontariato, che hanno così l’occasione di comunicare la propria attività a una platea consistente e in modo professionale, avvalendosi dei tecnici Rai. Nonostante si tratti di una opportunità straordinaria per il mondo associativo, in pochi conoscono – e, quindi, si avvalgono – dei programmi dell’accesso. Può essere perciò utile mettere a fuoco, almeno in breve, alcuni aspetti.

Che cos’è l’accesso. Un chiarimento preliminare. Quando si parla di trasmissioni dell’accesso ci si riferisce al diritto riconosciuto ad associazioni, enti e istituzioni di 'accedere' a spazi radiofonici e televisivi messi a loro disposizione da una legge risalente agli anni 70 (la Legge 103/1975). Due sono i tipi di accesso previsti, l’uno sulle reti nazionali, l’altro a diffusione regionale. Il primo, denominato Spazio libero, interessa i livelli nazionali dei soggetti associativi legittimati, ha diffusione nazionale, ed è trasmesso dal lunedì al venerdì dalle ore 11.20 sulla rete nazionale di Rai 3, mentre su Rai Radio 1 continua a essere trasmesso negli stessi giorni alle ore 23.45 circa. Il secondo, invece, è a diffusione regionale, può essere utilizzato dalle articolazioni regionali delle organizzazioni aventi titolo, e va in onda su Rai 3 Regione il sabato dalle ore 07:30 alle ore 08:00 e su Rai Radio 1, in modulazione di frequenza, sempre il sabato, dalle ore 23:35 alle ore 23:55. Il primo è più conosciuto e utilizzato, perciò è utile spender una parola sugli accessi regionali, di cui si possono avvalere gli organismi associativo locali, per lo più strutturati in via poco più che informale, contando sulla buona volontà di chi vi dedica meritoriamente il tempo libero.

Regolamentazione regionale. Qui l’accesso è regolamentato da Protocolli d’Intesa stipulati tra i Corecom e le sedi regionali dei Centri di Produzione Rai, con una attività scandita a trimestri: all’inizio di ogni trimestre. I Corecom promuovono, gestiscono e selezionano le richieste degli aventi diritto. Una volta redatta la graduatoria, spetta al Centro di Produzione Rai regionale eseguire l’attività tecnica connessa alla realizzazione del programma radiotelevisivo (produzione, registrazione, montaggio), fornendo, a titolo gratuito, tutto il supporto tecnico necessario e, infine, trasmettendo il programma nel trimestre successivo a quello di presentazione della domanda (i siti istituzionali dei vari Corecom regionali e forniscono puntuali istruzioni).

Chi ha diritto. In genere, usufruiscono delle trasmissioni dell’accesso le associazioni operanti nella sfera sociale, assistenziale e sanitaria, nel settore cultural- artistico, nel comparto educativo- formativo e nell’ambito sportivo, turistico, ricreativo. Ma dell’accesso potrebbero beneficiare anche enti locali, articolazioni regionali di sindacati, associazioni professionali, cooperative, confessioni religiose, associazioni d’arma, partiti e gruppi consiliari della Regione e degli Enti locali (che finora hanno rinunciato a utilizzare questi programmi per lasciar posto alla società civile). Spazi preziosi. Concludendo, le trasmissioni dell’accesso sono spazi preziosi messi a disposizione della società civile per promuovere 'il bello della vita'. Senza adeguarsi al mondo urlato dei social, le associazioni hanno il tempo di approfondire i temi che le caratterizzano e di spiegare le loro attività. Si tratta di una bella parentesi al classico palinsesto televisivo e, senza dubbio, una delle migliori espressioni del servizio pubblico che la Rai è chiamata a svolgere. Mi auguro, direttore, che il Lombardia e altrove i soggetti legittimati si attivino per utilizzare questo prezioso strumento in misura maggiore che in passato.

Presidente del Corecom Lombardia

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