Top manager, datevi un tetto
venerdì 2 giugno 2017

S'è aperto più che uno spiraglio per il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena. Il confronto tra il ministro Padoan e il commissario europeo Pierre Moscovici, infatti, sembra aver prodotto una base d’intesa per la sistemazione dei crediti non esigibili da un lato, la ricapitalizzazione e la ristrutturazione dell’istituto dall’altro. Il cammino di risanamento è lungo – e non si conoscono ancora i costi sociali da sopportare in termini di esuberi – ma è interessante il primo paletto che l’Europa ha posto per dare l’assenso all’aiuto di Stato alla banca: il tetto alla remunerazione del top management, cioè dei super-capi dell’istituto bancario.

Il limite fissato dalle norme comunitarie è di 10 volte lo stipendio medio dei dipendenti Mps. Non è poco, certamente, anche perché si prende a riferimento come base non il salario più basso esistente in azienda e neppure la 'moda', cioè il livello di remunerazione più ricorrente, ma quello medio che, come insegna Trilussa coi suoi polli, è già un dato piuttosto 'mendace' della situazione reale degli stipendi dei bancari Mps. Anche il moltiplicatore 10 non è poi così basso, se si considera che alcune aziende più attente ai temi della giustizia sociale, come ad esempio Banca Etica in Italia, si sono date quale regola una differenza non oltre le 6 volte tra lo stipendio minore e la remunerazione maggiore.

Tuttavia, si tratta di un colpo d’accetta tutt’altro che indolore per i vertici di Monte dei Paschi di Siena, se si considera che, secondo alcuni calcoli di fonte bancaria, il 'salario' dell’amministratore delegato Marco Morelli potrebbe scendere a circa 500mila euro annui dagli oltre 1,8 milioni attuali. Una riduzione di oltre il 70%, che pure non lo lascerà privo di mezzi per mettere insieme pranzo e cena. Le remunerazioni dei massimi dirigenti delle aziende private, e delle banche in particolare, infatti, negli ultimi anni sono letteralmente esplose – spesso sganciandosi pure dalla realtà dell’andamento economico della attività guidate – con rapporti di 30, 40, ma anche 80 e 100 volte lo stipendio non dell’ultimo stagista ma di operai o impiegati con qualche anzianità.

Che l’Unione Europea, nel caso di una crisi per cui occorre ricorrere ad aiuti di Stato, imponga adesso un tetto è un bene. Ma certo meglio sarebbe se banche, imprese e top manager certi limiti salutari cominciassero a imporseli da soli.

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