Eluana, un ricordo di verità
venerdì 8 febbraio 2019

Credo sia un’impressione condivisa: non sembrano passati già dieci anni da quella sera del 9 febbraio 2009, triste come poche altre, quando si diffuse la notizia che Eluana era morta dopo tre giorni di provocata agonia. Forse perché in quelle ore si aprì una ferita che ancora fa male, e oggi reclama uno sforzo di memoria: per ricordare cosa accadde, e perché.

È l’impegno che sentiamo, e che dieci anni fa ci spinse a stare accanto a Eluana e a chi si prodigava per un giusto e proporzionato accudimento della sua vita. Lo facemmo senza pregiudizio né deliberato intento polemico, per parlare dei pazienti nelle condizioni di quella giovane della quale sapevamo che non era "attaccata alle macchine" e che viveva una vita misteriosa e fragile.

Raccontando i fatti, ci trovammo a spezzare lo schema della "verità ufficiale" fatta circolare da chi voleva la morte di Eluana sostenendo che la sua era già «non vita». Nel divieto di documentare la realtà con le foto, ricorremmo a disegni sul racconto di testimoni. E raccogliemmo tante voci a lei vicine eppure escluse dal procedimento che la portò alla fine. Restiamo al fianco di chi dà voce al silenzio dei più vulnerabili e dei loro cari.

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