Tagliando antifrode una garanzia non una minaccia a voti liberi e segreti
venerdì 30 settembre 2022

Caro direttore,
tutti i miei conoscenti, persone generalmente attente, ed io siamo rimasti stupefatti dalla circostanza che né prima, né dopo il voto si sia parlato del tagliando antifrode. Eppure il ministero ha passato numerosi spot su tutte le emittenti, eppure era dovere del cittadino controllare che venisse regolarmente staccato. E invece, nulla. Nell’era della comunicazione visiva e della pubblicità, non se ne è parlato affatto. Io e tanti altri come me, ne siamo venuti a conoscenza tramite messaggi Whatsapp circolati la mattina stessa del voto, che abbiamo provveduto a diffondere ampiamente. Mi può spiegare il perché di questo silenzio? Sarà fatta una verifica di questo sistema che, ho paura, potrebbe essere peggiore del male? Grazie sempre dell’impegno e del lavoro approfondito.

Giovannella Parisi Roma


Dico spesso, gentile e cara signora Parisi, che non è affatto scontato che dica il vero quell’adagio reso famoso da Giulio Andreotti secondo il quale “a pensar male, si fa peccato ma ci si azzecca”. E lo dico a lei, che di certo non pensa male, ma si preoccupa da cittadina responsabile e, in questo caso, si fa toccare da un allarme enfatizzato (a mio avviso, con toni esagerati) soprattutto via social. Il 25 settembre, infatti, abbiamo votato con schede dotate di tagliando anti-frode per la seconda volta, la prima fu cinque anni fa. Non si è trattato, dunque, di una novità. E anche noi, come un po’ tutti i giornali, abbiamo ricordato la sua esistenza e la sua funzione, spiegando le modalità del voto e le ragioni per cui il tagliando è stato introdotto. Anche stavolta, in alcuni frangenti, ha ritardato forse un po’ le operazioni ai seggi, creando qualche coda. Ma non è stato e non è un attentato alla segretezza del voto, è una garanzia. Grazie per l’apprezzamento che riserva al nostro lavoro.

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