Non stanchiamoci di volere uno sport pulito
sabato 23 luglio 2016
Gentile direttore,
sono un sedicenne appassionato di sport e come molti italiani mi sono entusiasmato al caso Schwazer perché vedo in lui una possibilità di rinascita dello sport italiano. Dopo aver riletto ieri qualche spezzone del libro del suo allenatore Sandro Donati, "Lo sport del doping", mi sono domandato che senso avrebbe per un uomo che ha lottato per 20 anni contro un sistema corrotto e infangato, gettare ora tutto al vento come se nulla fosse? Faccio molta fatica a pensare che un marciatore ricorra a ormoni anabolizzanti che aumenterebbero la massa muscolare e che quindi andrebbero ad incidere sul peso che negli sport di resistenza è fondamentale (tra l’altro Alex ha dichiarato che prima di essere trovato positivo all’Epo aveva testato anche gli anabolizzanti, ma dopo aver visto che non portavano alcun beneficio e che il suo fisico reagiva male, aveva preferito lasciar perdere). Ora i 35 test ematici, tutti inviati a Wada e Iaaf e effettuati presso l’Ospedale San Giovanni, testimoniano che Alex è più che pulito. A mio parere tutto è nato perché lui dà molto fastidio al "Sistema". Mi ha lasciato molto perplesso anche il modo in cui la notizia è stata divulgata. Come mai Alex Schwazer è stato trattato subito come un criminale? C’è forse qualcuno che ha molto potere e che non vuole che il marciatore altoatesino vada alle olimpiadi di Rio? Se si scoprisse la montatura, Alex Schwazer non potrebbe diventare l’uomo simbolo dello sport pulito, dimostrando che voltare pagina dopo anni scuri si può?
Emanuele Gaz


Se si scoprisse che contro Schwazer (e forse anche contro il professor Donati) è stato montato un caso con inqualificabili manipolazioni delle prove sarebbe una cosa al tempo stesso buona e terribile, gentile e caro Emanuele. "Buona", perché guadagneremmo davvero un simbolo dello sport che deve essere – o deve tornare a essere – pulito. "Terribile", perché emergerebbe dell’altro marciume annidato in alto, o comunque in gangli vitali, del sistema sportivo internazionale. Un mondo che, pure, in tantissimi continuiamo a pensare e sognare ostinatamente come il regno della trasparenza, della passione e della lealtà. Nonostante le delusioni, non bisogna stancarsi di volerlo così. E a 16 anni si può e si deve volere tutto questo con più giusta forza
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