Sono nonno e sono «impagabile» (e cancello chi fa il prezzo)
giovedì 3 ottobre 2019

Ieri, festa del nonno, hanno calcolato quanto vale il lavoro di un nonno, e hanno concluso che vale circa 2.250 euro al mese. Io sono nonno. Lavoro per i nipoti, faccio quel che mi chiedono. Si può valutare in euro quel che faccio? Ma certo che no. Il lavoro del nonno è incalcolabile e impagabile. Una nipotina vuol passare la giornata con me, abita in una città vicina, la accompagnerò in treno dalla sua città alla mia, mi farebbe piacere che appena mi vede arrivare mi dicesse: "Grazie nonno, ti dò 30 euro per il tuo disturbo"? Dico 30 perché vedo, nel conteggio del portale che calcola il valore del lavoro dei nonni, che il costo dell’accompagnamento a scuola è di 18 euro, e dunque il prelevamento da un’altra città si aggirerà sui 30. Sarebbe giusto? No, sarebbe orribile. Aiutare i nipoti a fare i compiti è chiamato "tutoraggio", ed è quotato 50 euro all’ora. Ho quattro nipoti, e tutti li ho aiutati a fare i compiti. Sanno di avere un debito con me? Certamente. Pensano di pagarmelo? Mai. E perché? Perché sentono, inconsciamente, che il loro debito verso i nonni è impagabile, ed è su questa impagabilità che si fonda il loro rapporto di nipoti. I nonni sono, per definizione, dei creditori con i quali non salderai mai il conto. La gioia del nonno è aumentare il credito. Del nipote, aumentare il debito.

Il nonno non è una generazione precedente, è due generazioni precedenti, il nipote è per lui la continuità della stirpe sui tempi lunghi, una prima esperienza d’immortalità. Questa esperienza non ha prezzo. È impagabile. Il nonno è a sua volta in debito per l’impagabilità di ciò che riceve. Se il nonno si ammala e finisce in ospedale, i parenti lo vanno a trovare portandogli i nipoti, e arrivati al suo letto spingono avanti i bambini, perché sono loro il più forte richiamo alla vita, la vitamina che lo risana. È su questo senso della continuità che nasce la saggezza del nonno. La saggezza va sfruttata, perciò se i compagni di classe vengono a casa del nipote a fare i compiti, il nonno assiste ai lavori e li guida, svolgendo quella che il portale che ho qui davanti chiama "consulenza culturale". Questa consulenza il portale la valuta 55 euro all’ora. Non so su che base, forse sul prezzo di una seduta di psicanalisi.

Non mi piace questo conteggio. Spero che non trovi attuazione. L’idea che una nipotina, vedendomi arrivare, pensi: "Oh, ecco il nonno che viene a prendersi dei bei soldini", mi fa vergognare. Poiché la nipotina a casa mia si siede al mio computer e ci gioca, non voglio che trovi questo sito e legga che ha un debito con me. Perciò il sito lo cancello. Ecco fatto.

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