Sintomi di felicità (finlandesi)
martedì 4 settembre 2018

La vita è un continuo viaggio, dentro noi stessi e davanti al mondo che ci ospita. Si vive, passando tutto il tempo che abbiamo a disposizione dentro a questo microcosmo, chiamato Terra. Io sono fortunato, perché grazie al mio lavoro ho la possibilità di scoprire spesso nuove latitudini, fatte di diverse culture, paesaggi, sapori, popolazioni e fragranze. Questa estate sono stato in Finlandia. Atterrato ad Helsinki, ero pieno di curiosità e gioia. Sapevo che avrei passato dieci giorni in mezzo a natura, musica e fresco. La temperatura non è stata così gentile: ho trovato infatti un caldo record e gli stessi finlandesi erano spaesati da tanta afa. Per arrivare a Savonlinna, dalla capitale, ho viaggiato in un labirinto mozzafiato blu e verde, fatto di specchi d’acqua, isole e fiumi inframmezzati da lingue di terra e foreste.

Dopo qualche giorno trascorso a Savonlinna – ridente cittadina di circa ventiquattromila anime della Finlandia sud-orientale – mi sono innamorato di questo luogo, affacciato sul grande lago Saimaa. Il verde dei folti alberi confina armonicamente con acqua, battelli e barchette. In mezzo al paese c’è l’imponente castello di Ovanlinna, costruzione maestosa del quindicesimo secolo che ospita il Savonlinna Opera Festival ormai da diversi lustri. I sintomi di felicità si annusano nell’aria, nel buon cibo, ma soprattutto nell’amore con cui gli abitanti di questo luogo curano vialetti, giardini, strade e parchi. Sarebbe riduttivo parlare della pulizia, del fatto che non si trova per terra un fazzoletto di carta neanche a cercarlo col lanternino. I finlandesi sono pacati e gentili, si nota che tengono moltissimo al luogo che li ospita. Come dire: sono a casa mia, faccio di tutto per star bene e fare star bene chi vive qui con me.

Anche se non lo conosco, anche se lo conosco e mi è antipatico. Abbiamo portato dall’Italia e rappresentato – con il festival Pucciniano – due opere del compositore lucchese, Turandot e Tosca. Le note del maestro si sono incollate ai tramonti spettacolari della sera inoltrata, al fruscio del vento che accarezza gli alberi, alle canoe che procedono silenziose nel lago. I sintomi di felicità che ho riportato in Italia sono lo stile di vita rilassato di questo popolo e il loro grande senso di rispetto verso la terra che li accoglie, tra antichi villaggi di legno e fari persi nel nulla.

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