martedì 24 gennaio 2012
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Caro direttore,su Avvenire di domenica 15 gennaio, la bella protesta dei giovani che "pretendono" di poter svolgere il loro servizio civile. Chi mai avrebbe potuto immaginare che in una settimana, di colpo, questi giovani sarebbero diventati 18.000? L’ordinanza del Tribunale di Milano che blocca l’avvio di tutti i progetti di Servizio Civile è a dir poco sconcertante. Pur non mettendo in discussione i diritti di un cittadino straniero, crediamo che questa decisione sia del tutto priva di buon senso visto che, con effetto immediato, ha provocato il blocco di tutte le partenze, anche quelle più imminenti. Nostra figlia doveva partire per Roma il primo febbraio: volo già prenotato e pagato, qualche giorno di corso e poi la destinazione finale a Madrid. L’entusiasmo alle stelle per questa nuova bellissima esperienza tanto desiderata e attesa. Di colpo la doccia fredda … Come genitori si stringe il cuore al pensiero di questi 18.000 ragazzi. Con quali parole possiamo dare loro speranza quando subiscono una così palese ingiustizia? Come cittadini italiani che hanno sempre pagato le tasse e cercato di fare il proprio dovere fino in fondo siamo pieni di rabbia. Possibile che questo nostro Paese, che ha tanti figli splendidi, debba sempre mostrare il suo lato peggiore? Che penseranno di noi tutti quei Paesi stranieri che attendevano i nostri ragazzi? E le persone a cui dovevano offrire il loro servizio? Gli interrogativi che vorremmo davvero qualcuno sciogliesse sono ancora tanti. Può un giudice nel nostro Paese avere così tanto potere? Tenere in sospeso la vita di 18.000 giovani per aver emesso un’ordinanza che è anche contro la legge (visto che la cittadinanza italiana è un prerequisito per accedere alle selezioni del servizio civile). Può il Tribunale del Lavoro di Milano emettere una sentenza in una materia che non è affatto lavoro? E poi si insinuano altri dubbi… che non sia lo strano disegno di qualche lobby politico/economica che può trarre vantaggio da questa decisione o il triste presagio che la mancanza di fondi per il Servizio Civile impedisca di essere più risoluti nel difendere questa istituzione? Perché credere che un giudice emetta una sentenza così priva di buon senso e incapace di prevederne tutte le implicazioni correlate, sembra davvero impossibile.
Rosanna e Luigi Giusto
Condivido tutti i vostri interrogativi, cari signori Giusto. E continuo a chiedermi come sia possibile che lettera e spirito delle leggi nel nostro amato Paese subiscano a volte – non c’è bisogno che citi alcuni dolorosi casi passati – interpretazioni "creative" così dirompenti e persino distruttive. Mi piacerebbe registrare, prima o poi, un intervento allarmato e auto-correttivo anche dell’Associazione nazionale magistrati.
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