sabato 9 luglio 2011
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Gentile direttore,leggo su Avvenire del 6 luglio scorso questo titolo: «Province, niente abolizione. Il Pd si astiene, l’Idv attacca». Per carità, il Pd ha sbagliato (tanto più che è un partito di opposizione), ma perché nel titolo non si dice che il Pdl ha votato contro (avendo, peraltro, fatto dell’abolizione delle Province una bandiera del proprio programma)? È vero che nel corpo dell’articolo si cita questo particolare, ma lei, direttore, mi insegna che quasi sempre sono i titoli a fare opinione e a rappresentare il parere del giornale. Distinti saluti

Carlo Faraci

Lei mi offre, gentile signor Faraci, un’occasione per parlare di come si articola e "funziona" la titolazione di un articolo di giornale. Occhiello (che introduce e contestualizza un fatto), titolo propriamente detto, catenaccio (che completa il titolo con forte evidenza) e uno o più sommari (che forniscono altre informazioni essenziali). Lei nella sua lettera cita il titolo, ma non cita l’occhiello nel quale si inquadrava il fatto parlamentare, rimarcando anche le scelte di Pdl e Lega («contrari ma con 43 astenuti») e non menziona neppure il catenaccio dove si citava una frase Di Pietro: «Sinistra e destra tradiscono i loro programmi». Titolare è mettere insieme più elementi chiave di una vicenda... Non tutti i titoli vengono bene, ma questo in particolare era e resta un titolo azzeccato e senza mancanze. Un modo aderente alla realtà per dare conto, tra il 5 e il 6 luglio, di uno dei fatti politici del giorno. La proposta per l’abolizione delle Province era, infatti, di un partito di opposizione (l’Idv) e le attuali diverse opposizioni di centrosinistra e di centro avrebbero potuto farla passare alla Camera a causa delle assenze e delle astensioni nelle file della maggioranza di centrodestra. E così sarebbe incontestabilmente stato, se il Pd non avesse optato a sua volta per l’astensione. L’altra parte dominante della notizia era che, in sostanza, solo due gruppi si erano espressi a favore del ddl costituzionale: Idv e Udc. E su questo, quel giorno, abbiamo titolato in prima pagina.Un’ultima annotazione. Come avrà forse visto, proprio ieri abbiamo messo in fila – in una pagina speciale – numeri, stime, pareri e ipotesi per spiegare l’effetto che produrrebbe l’abolizione delle Province e come eventualmente gestirla. Perché abbiamo opinioni (e io, per esempio, da molti anni sono personalmente favorevole a una riorganizzazione amministrativa che porti al superamento degli enti di cui stiamo parlando) e non le nascondiamo affatto, ma prima di tutto non nascondiamo i fatti e non li pieghiamo a tesi precostituite o di comodo. Non siamo infallibili, ovviamente. E però non siamo per niente sprovveduti. Ricambio il suo saluto.
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