Ma in nero non conviene mai (case studenti e altre lezioni)
mercoledì 21 settembre 2022

Vivo in una città studentesca, che ha i suoi vantaggi e i suoi problemi. È piena di baretti e ristorantini, perché gli studenti spendono poco, e mangiano in fretta. Le edicole hanno anche giornali stranieri, perché ci sono studenti che vengono da altre nazioni. Le librerie sanno farti venire un libro dall’estero, in minor tempo e a minor costo rispetto alle filiali italiane dell’editore. Gli studenti han bisogno di tutto, ma soprattutto di un posto dove dormire.

Fioriscono dunque gli appartamenti in affitto. C’è una borghesia che ne approfitta. Cresce una borghesia parassitaria, che guadagna sugli affitti di letti, camere, locali. E, l’ho appreso da un documentato articolo, crescono le truffe sui bisogni degli studenti: c’è un fiorire di mercanti che offrono in affitto camere e mono o bi-locali che nella realtà non esistono. Lo studente firma il contratto e, come il contratto chiede, versa la cauzione e il pagamento del primo bimestre, e aspetta di avere il letto e il bagno. Ma il letto e il bagno non li avrà mai. Perché non esistono. Naturalmente, queste son truffe che si possono fare solo su internet. Vien voglia di dire che, se gli studenti sono così ingenui da pagare soldi veri per appartamenti finti, gli fa bene essere imbrogliati, così si svegliano, è una lezione che li prepara alla vita. Ma io non faccio questo commento. Perché anch’io sono stato ingannato, e son caduto come un allocco nelle mani di furbacchioni che mi han spillato denaro con un trucco semplice per tutti tranne per i semplicioni come me.

Ero a Budapest, e giravo per le strade. Mi si avvicina un tizio, sente che parlo italiano, e mi propone di cambiare le mie lire nella sua moneta, a un tasso vantaggiosissimo. Io accetto, per non perdere tempo a fare il cambio in banca. Lui prende prima le mie lire, poi tira fuori le sue banconote, le fa girare attorno al pollice contandole, e quando ha raggiunto la somma giusta me la dà, tutta appallottolata, e gridando: «Confidente, confidente!» scappa a gambe levate. Con 'confidente' voleva dire 'spia della polizia'. Io conto le sue banconote e sono metà della metà. Una bella lezione.

Lezioni del genere oggi vengono inflitte ogni giorno, nella mia città, agli studenti che cercano una camera in affitto. Naturalmente la camera gli vien offerta da agenzie on-line, che si scusano per l’impossibilità provvisoria di visitare l’immobile, perché sventuratamente in questo momento il proprietario è all’estero, sarà possibile visitarlo fra due giorni o tre, però la cauzione e le prime due mensilità è meglio pagarle subito, perché la richiesta è altissima. Apprendo così che nell’edificio dove abito, sotto di me, ci sta una famiglia di quattro membri il cui appartamento è stato affittato più volte a più gruppi di studenti, senza che i quattro membri ne sapessero niente. Non me la sento di rimproverare gli studenti. Loro hanno dei problemi e cercano di risolverli. Ma devono cercare agenzie reali, come io, a Budapest, dovevo cercare un cambio ufficiale. In 'nero' non conviene mai.

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