Gentile direttore,
ho ascoltato con tanto piacere il Santo Padre nell’omelia del giorno di Pasqua e, prima, durante la settimana santa, ho seguito la Via Crucis in tv. Papa Francesco è un grande! Ma mi infastidisce non poco il suo continuo riferimento all’«accoglienza» dei poveri... cosa giustissima, ma il sant’uomo non parla mai di numeri e di controllo della natalità in certi continenti. Perché questo è un tabù assoluto? Francamente con lo trovo corretto perché c’è una marea africana che rischia di investirci e che destabilizzerà sia l’Italia, visto che le frontiere vero nord sono sigillate, sia Santa Romana Chiesa.
Edoardo Molinari, Milano
Non credo alle "maree umane" pronte a investire l’Italia, gentile signor Molinari, e credo ancora di meno – anzi, per usare le sue stesse parole, «mi infastidisce non poco» – la dottrina e la pratica della "sterilizzazione dei poveri" (ovvero controllo delle nascite nel Terzo mondo) proposta con la solita giustificazione pseudo-razionale di voler dare garanzie di "stabilità" al Nord del mondo e, addirittura, come fa lei, a questa o quella religione, in questo caso la nostra... Sono certo delle sue le migliori intenzioni, sia chiaro, ma anche del fatto che lei evoca e difende i peggiori strumenti, errati e odiosi... Solo un autentico spirito di pace e, dunque, di rispetto reciproco, con il conseguente disarmo di ogni atto e pensiero, possono davvero "stabilizzare" il mondo e farlo progredire, per quanto umanamente possibile, in modo armonico. E dalla Pacem in terris in poi abbiamo – o dovremmo avere – tutti chiaro che la pace si realizza solo in giustizia e libertà e secondo una legge di amore e di verità. Sono quattro pilastri necessari, anzi indispensabili. Ce lo ha insegnato papa Giovanni, che la Chiesa – come già la voce del popolo cristiano – oggi riconosce santo. E quel «sant’uomo» di papa Francesco, uso ancora una sua espressione, gentile lettore, continua a ricordarcelo con forza paziente.