Le campane suonino a festa quando nasce un bambino
venerdì 18 febbraio 2022

Caro direttore,
25 anni fa un peschereccio mi portò in Italia, a Bari, dall’Albania; dopo circa due anni in Calabria – dove ho lavorato e sposato una ragazza di Vibo Valentia: ora abbiamo quattro figli – sono arrivato in Umbria e da vent’anni lavoro presso Umbria Distribuzione Stampa, fornendo le “mie” trenta edicole tutte le mattine. Leggo anche “Avvenire”. E sebbene nel mio Paese prima degli anni Novanta fosse vietato predicare una fede, qualunque fosse, in Italia mi sono avvicinato alla Chiesa: non sono ancora battezzato, ma i miei quattro figli sì. Detto questo, vorrei fare un’osservazione e una proposta. Visto che, specialmente nei paesi e nei paesini, quando muore una persona si suonano le campane con rintocchi lenti e tristi, perché suonare le campane, stavolta a festa, anche quando nasce un bambino? In Italia c’è bisogno di far sentire la bellezza di ogni nascita, visto il calo demografico preoccupante. Sarebbe anche un segnale alle coppie giovani: far nascere una creatura è sempre una gran festa, come quando ci si sposa. Buon lavoro e buona vita

Arben Qose

Sì, gentile e caro signor Qose, sarebbe bello se a ogni nascita, ovunque, in città grandi e piccole, si sciogliessero le campane a festa. Anzi, è già bello perché si stanno moltiplicando le iniziative dei parroci che annunciano anche così a tutta la comunità i lieti eventi. Ne abbiamo via via dato conto sulle pagine di “Avvenire” (segnalo un articolo di giusto due anni fa curato da Fulvio Fulvi). Credo anche io che sarebbe importante se quest’uso si diffondesse. Grazie per questa lettera e anche per il suo lavoro di diffusione della stampa (che, come immaginerà, da giornalista apprezzo molto!) e auguri per la sua bella e grande famiglia e il suo cammino di fede.

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