mercoledì 3 maggio 2017
Caro direttore, sono una vergogna gli attacchi strumentali di certi politici che stanno cavalcando l’onda dolce dello screditare le organizzazioni umanitarie. Purtroppo le onde che devono cavalcare
L'impegno delle Ong i vuoti della politica
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Caro direttore,
sono una vergogna gli attacchi strumentali di certi politici che stanno cavalcando l’onda dolce dello screditare le organizzazioni umanitarie. Purtroppo le onde che devono cavalcare tante sorelle e fratelli migranti non sono così dolci e facili... sono onde che spesso provocano distruzione e morte. È assurdo e inumano sparare a zero su tutte le organizzazioni impegnate a salvare vite umane nel Mare Nostrum, diventato un cimitero, uno schiaffo che dovrebbe fare male all’Italia, all’Europa ma anche a ognuno di noi. Così come è assurdo e pericoloso insinuare dubbi e sfiducie generalizzate inserendo tarli su un bel tessuto umanitario da mille colori con l’obiettivo di deturpare e abbruttire i volti di chi opera a difesa della vita, della dignità di ogni vita umana.

Di chi spesso, in obbedienza alla vita e alla sua coscienza, si mette in gioco per supplire ai vuoti paurosi di una politica aggrovigliata in dibattiti ideologici, prostituita a troppi e sottili interessi e al potere, affannata a rincorrere e a fomentare paure e occupata ad aumentare le spese per le armi. Se la politica ritornasse a fare con trasparenza, competenza, umanità e appieno la sua parte, il rischio che delle persone o qualche realtà corrotta possano trasformare in business il dramma umano, in questo caso dei migranti, andrebbe a diminuire. Come sarebbe urgente e necessario che la politica riprendesse un volto umano, ritornasse a essere una politica con la P maiuscola, come ha auspicato papa Francesco parlando ai giovani dell’Azione Cattolica nell’Angelus del 30 aprile. Se così fosse, il dibattito politico che si è acceso in questi giorni dovrebbe assumere altri toni e soprattutto altri contenuti. Dovrebbe infatti interrogarsi con verità sulle ragioni che spingono i migranti a fuggire e a mettersi in mare rischiando la vita. Chi di noi lo farebbe? Dovrebbe chiedersi che cosa fare e come per unire le forze al fine di evitare che il Mediterraneo continui a inghiottire vite umane, come forzare e incentivare l’apertura di canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza.

Più si alzano muri più si foraggiano i trafficanti di esseri umani, il bisogno di vita e di speranza dei migranti avrà così costi e rischi sempre maggiori. Una politica con la P maiuscola troverebbe oggi il coraggio di aprire un dibattito costruttivo e leale sulla necessità di superare quella legge disumana che è la Bossi-Fini, ma anche a riprendere il cammino per trasformare in legge il diritto di cittadinanza ai figli di migranti nati in Italia. In tale contesto, come direbbe papa Francesco, «l’unico estremismo possibile è la Carità».

*sorelle orsoline scm Casa Rut, Caserta

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