venerdì 7 ottobre 2022
È ripartita una nuova ondata, con ricoveri in continuo aumento. Rischioso minimizzare La Germania ha già preso provvedimenti. Preoccupano i sintomi persistenti nei guariti
Quale gestione della pandemia in vista dell’inverno. Intanto nuovo record di vaccinazioni per Covid: mercoledì sono somministrate oltre 34mila dosi

Quale gestione della pandemia in vista dell’inverno. Intanto nuovo record di vaccinazioni per Covid: mercoledì sono somministrate oltre 34mila dosi - Ansa

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Ci risiamo. Riparte una nuova ondata con ricoveri in costante aumento. Qualcuno continua a minimizzare dicendo che molti sono ricoverati in ospedale «con Covid 19», come se questo non rappresentasse un enorme problema per i pazienti e per gli operatori sanitari, ma è importante notare che i numeri della Germania sono riportati esclusivamente come «per Covid 19» e sono preoccupanti. In altre parole, non solo le infezioni stanno aumentando, ma anche le malattie gravi. È interessante notare che nessuna nuova sottovariante sta guidando questa ondata, poiché la maggior parte dei casi è ancora la “vecchia” BA.5. Ciò significa che i colpevoli sono la diminuzione dell’immunità e il cambiamento dei comportamenti, sia dei singoli individui che delle istituzioni. Questo è preoccupante perché le sottovarianti si stanno preparando. Per ora costituiscono solo una piccola percentuale di casi, ma stanno guadagnando terreno; storicamente, sentiamo il loro impatto quando costituiscono circa il 30-50% dei casi. Queste sottovarianti alla fine aggiungeranno carburante al fuoco.


I problemi nascono dalla diminuzione dell’immunità e dal cambiamento dei comportamenti
Le nuove misure tedesche per la stagione fredda includono mascherine Ffp2 obbligatorie in ospedali, case di cura, studi medici e su treni e autobus a lunga percorrenza

Attualmente, abbiamo all’orizzonte un mix di molti Omicron diversi che cercano di dominare lo spazio. Ogni sottovariante ha un vantaggio di crescita del 10% circa rispetto a BA.5, il che significa che ha la capacità di creare un’onda, ma non uno tsunami e questo porta i governi ad abbassare la guardia e a compiacere i propri cittadini non prendendo misure precauzionali, ma lasciando ai singoli il compito di difendersi dal virus, con una sola eccezione, la Germania. Le nuove misure tedesche per la stagione fredda appena entrate in vigore includono per tutto il Paese mascherine Ffp2 obbligatorie in ospedali/case-di-cura/ studi-medici e su treni e autobus a lunga percorrenza, con la possibilità per ogni Land di renderle obbligatorie sul trasporto pubblico regionale, nei luoghi pubblici e nelle scuole.

Il prezzo di “vivere con il Covid” nelle società libere e aperte si sta rivelando molto più alto di quanto previsto. Anche con buoni vaccini e trattamenti, il bilancio delle vittime di quest’anno è già di molti ordini di grandezza superiore a quello dell’altro virus che circola ogni anno, l’influenza. Negli Usa una terribile stagione influenzale uccide circa 50.000 persone, ma già più di 226.000 sono morte a causa del Covid nel 2022 – e anche se si evitasse un’altra ondata e le vittime rimanessero al loro livello attuale (più di 400 al giorno!), altre 150.000 vite potrebbero andare perse nei prossimi 12 mesi. Un simile trend è probabile che si verifichi anche da noi a causa di milioni di cittadini che non hanno ancora fatto la “quarta dose”, nonostante l’offerta da parte delle Regioni ci sia da alcuni mesi.

Poi c’è il prezzo vertiginoso del Long Covid. La trasmissione in corso, anche se più simile a un’ustione lenta che a un incendio violento, significherà che il numero dei pazienti con sintomi di lunga durata continuerà a crescere. Negli Usa il Long Covid ha già spinto fino a 4 milioni di persone fuori dalla forza lavoro, secondo un recente rapporto della Brookings Institution; in Inghilterra sono quasi 2 milioni e di questi oltre 200.000 sono operatori sanitari, ripetutamente infettati da cittadini e pazienti in ospedale senza mascherina. Man mano che la preoccupazione pubblica per il Covid svanisce e i finanziamenti si esauriscono, diventerà ancora più difficile arginare questa pandemia. I governi hanno investito la maggior parte delle risorse per comprendere le cause del Long Covid. Questo è un lavoro essenziale, ma molto poco è dedicato allo studio di come trattare e prevenire il Long Covid.

Questi pazienti meritano di meglio. I Centers for Disease Control and Prevention americani stimano che 1 persona su 5 che contrae il virus soffra di sintomi persistenti. Alcuni si riprendono lentamente, ma altri vedono la loro qualità di vita drasticamente ridotta per mesi o addirittura anni. Le uniche cose che possono tenere sotto controllo questa pandemia sono vaccini e trattamenti migliori. Ma a mano a mano che la società esce dalla fase di emergenza entrambe potrebbero diventare più difficili. Consideriamo il compito sempre più impegnativo di sviluppare nuovi vaccini. Gli esperti di malattie infettive hanno sostenuto lo sviluppo di vaccini universali contro il coronavirus o intranasali, entrambi approcci utili per il loro potenziale di prevenire la diffusione della malattia e mantenere l’efficacia di fronte a nuove varianti. Entrambi potrebbero ridurre significativamente il numero di persone che si uniscono ai ranghi dei pazienti con Long Covid.


Quante persone con sintomi lievi si stanno ancora preoccupando di scoprire se si tratta di un raffreddore o di altro? Se i test diventano superati, molti potrebbero anche non ottenere il supporto di cui hanno bisogno

Ma in un Paese che è “oltre” il Covid, i finanziamenti per spostare questi progetti oltre lo stadio delle buone idee accademiche e negli studi clinici reali si esauriranno. E con i governi che non spendono più miliardi per i prodotti Covid, le aziende hanno molti meno incentivi a investire in essi. Tutto ciò coincide con un clima molto più impegnativo e costoso per portare nuovi vaccini e farmaci Covid al traguardo. Uno dei problemi principali è la crescente sfida dell’arruolamento di volontari negli studi clinici. La ricerca di volontari per tali prove dipende anche dal fatto che le persone continuino a testarsi per Covid al primo segno di raffreddore o tosse. Ma quante persone con sintomi lievi si stanno ancora preoccupando di scoprire se si tratta di Covid o di un raffreddore? Se i test diventano superati, molte persone che hanno ignorato un’infezione lieve potrebbero trovarsi a chiedersi perché stanno lottando con la nebbia al cervello o l’affaticamento e potrebbero anche non ottenere il supporto di cui hanno bisogno.

Il Covid potrà pure non essere più un’emergenza di salute pubblica: i giorni delle continue sirene delle ambulanze e dei ricoveri in terapia intensiva gremiti sembrano, per fortuna, alle nostre spalle. Ma abbassare la guardia e non attuare sagge strategie di prevenzione e controllo delle infezioni può rivelarsi un errore gravissimo.

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