martedì 25 gennaio 2011
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Paga! Paga: Chiesa o Santa Sede o Vaticano o Vescovi, tutto fa brodo e la confusione regni sovrana, purché si paghi. Prendiamo l’Abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano. Un’inchiesta kolossal del 2007, poi raccolta in un libro pluripremiato, sostiene che si tratta in realtà di un lussuoso resort a 300 euro a notte. Eppure non paga l’Ici e non pagherà l’Imu, l’Imposta municipale unica, in vigore dal 2014 con il federalismo fiscale. Il solito imbroglio cattolico. La verità? I cistercensi allargano le braccia: la loro abbazia è una gran bella abbazia, ma non un albergo; in perfetto stile cistercense hanno una modesta foresteria, per chi vuole condividere alcune giornate di preghiera con loro, per la quale chiedono un’offerta di 30 euro per la pensione completa, ma solo a chi può permetterselo. Una davvero formidabile impresa commerciale.La Chiesa paga ciò che è giusto che paghi: se possiede degli appartamenti e li affitta, paga le imposte dovute. Se gestisce un albergo con finalità di lucro, paga ed è giusto che paghi. Ma gli anticattolici non fanno distinzioni e mettono tutti i fichi nello stesso bigoncio, i rarissimi alberghi assieme alle tante case alpine autogestite per i campiscuola estivi, affinché la confusione aizzi gli animi. Ma sì, rispolveriamo la "concorrenza sleale", quella in nome della quale un manipolo radicale ha portato la guerra sino a Bruxelles. Concorrenza tra chi? Tra la pasticceria raffinata con le tazzine in porcellana e il baretto dell’oratorio? Siamo all’assurdo.E siamo alla perfidia. Come un quotidiano che ieri titolava: «Regalo Ici alla Chiesa pagato dagli artigiani», scrivendo (testuale, nella sua protervia falsante): «Piccoli artigiani e commercianti si vedranno l’Imu maggiorata del 30%, se non addirittura raddoppiata, mentre il Vaticano non pagherà nulla». Un capolavoro di bassa demagogia, con lo "Stato del Vaticano" proprietario dei beni delle diocesi, delle congregazioni, delle parrocchie. La Chiesa che affama gli artigiani, ma si può?L’imprecisione, inconsapevole o voluta, trionfa. Ieri mattina, a Radio 24, il sondaggio di "24 Mattino" recitava: «Esenzione dell’Ici per gli immobili della Chiesa. Siete d’accordo?», e nel sito si poteva leggere: «Immobili di proprietà della S.Sede...». Invano il conduttore Alessandro Milan, in studio con il radicale Staderini e con il presidente delle Acli Olivero, spiegava: la mia parrocchia ha alcuni appartamenti in affitto e il parroco paga regolarmente le imposte.Invano viene ricordato che l’esenzione vale per tutte le onlus; che è sciocco tassare chi svolga attività sociali, come le mense della Caritas o dei Cappuccini o le scuole materne o gli ospedali retti da religiosi: la loro scomparsa comporterebbe un enorme aggravio di spesa per i Comuni, che dovrebbero farsi carico in prima persona di poveri, bambini, ammalati. Inutile ricordare come la sussidiarietà sia un principio sancito dalla Costituzione. Un velo omertoso cali sulla verità e la disinformazia regni sovrana.
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