Impariamo che cosa significa dignità (senza rassegnarsi alle disuguaglianze)
giovedì 13 febbraio 2020

Caro direttore,
Isidor Isaac Rabin, un grande fisico Premio Nobel 1944, disse una frase che tutti noi dovremmo tenere sempre presente. Quando un giornalista, intervistandolo, gli chiese cosa pensasse della ricchezza – Rabin visse sempre negli Usa, dove il denaro viene sopra tutto –, lui dolcemente rispose: «Mai ho provato invidia e voglia di rivincita nei confronti di chi aveva più denaro. Semplicemente loro erano ricchi (le famiglie benestanti) e noi (la sua famiglia di origine) eravamo poveri». Credo che sia un insegnamento fondamentale per una società dignitosa.

Giuseppe Marcuzzi Aiello del Friuli

La penso come lei su un punto chiave: non è la condizione economica a stabilire il valore di una persona e qualunque condizione economica può essere vissuta con dignità, e dunque anche senza nutrire risentimenti, invidia, astiosa voglia di rivincita. Aggiungo anche, però, che – non solo per me – dignità è sinonimo di impegno per porre rimedio alle grandi e gravi disuguaglianze che segnano le nostre attuali società umane.

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