domenica 24 luglio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Approfitto del putiferio che si è scatenato sul vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a proposito della 'lobby' dei malati di cancro. Credo che, benché infelici, quelle parole non volessero offendere i malati di cancro. Sono un prete che mai avrebbe immaginato di doversi impegnare in un campo nel quale era del tutto impreparato. Un prete che sa di dover essere 'sentinella' di un popolo bistrattato e mortificato. Umiliato e avvelenato. Una sentinella il cui unico dovere è quello di dare l’allarme all’arrivo del 'nemico'. Sentinella, dunque. Non stratega. Non ministro della difesa. Non generale. La guerra – ogni guerra, anche quelle senz’armi che piacciono a noi – si vince solo se a combattere scendono tutti. Non ho la competenza per dire se tra il cancro e l’ambiente malsano vi sia un nesso di causalità. Occorrono scienziati liberi e indipendenti, che sanno resistere alla tentazione di mettersi a servizio del padrone di turno. È una vecchia storia. Da ragazzi si sogna, si studia, ci si impegna. Si fanno progetti. Si vuole cambiare il mondo. Poi la vita ti sveglia. Ti mostra le sue brutture. Si fa carico di scuoterti. Ti dice e ti ripete che il mondo non lo salverai tu. Che in questo sistema devi entrarci se vuoi far carriera. Che si è fatto sempre così e così si farà ancora. Purtroppo la politica – quella con l’iniziale minuscola – si è intrufolata dappertutto. Ha invaso ogni settore. E non è un bene. Per niente. La scienza deve avere le mani libere. E nessuno è veramente libero quando all’orizzonte si intravedono le nubi. Certo, esistono gli eroi. Ma non si può chiedere a tutti di essere eroi. Occorre invece pretendere che ognuno faccia il suo dovere. Il dittatore di turno – palese o nascosto dietro una pallida parvenza di democrazia – non vuole essere contraddetto. Gli applausi gli hanno sempre fatto gola. Al contrario delle critiche che, invece, gli fanno accapponare la pelle. Non deve essere così. Si avanza insieme. Lentamente, ma insieme. Lentamente, ma onestamente. Ognuno mettendo a disposizione della collettività i propri studi, le proprie competenze. Senza il timore di essere defenestrato. Senza la paura di essere deriso. Sono un prete-sentinella che vive in provincia di Napoli. Un prete che, come tanti suoi concittadini, d’estate dorme poco e male. Il fumo che si sprigiona dai roghi tossici – che non hanno mai smesso di bruciare –, dai miasmi della zona industriale senza controlli adeguati e dal fetore dei Regi Lagni provvede a tenerci svegli. Svegli e preoccupati. Svegli e arrabbiati. Un prete che scrive al sindaco del suo paese: «Signor sindaco, sono le ore 2,15 di venerdì 22 luglio. A quest’ora le persone oneste dormono. Dovrebbero dormire. Tra poco si ritorna a lavorare. In un paese 'normale' è così. Purtroppo non è così a Frattaminore, il paese che amo, nel quale sono nato e abito. Il Paese che ha avuto fiducia in te e ti ha eletto sindaco. A Frattaminore questa notte non si dorme. Non è la prima volta. Al contrario. Un nemico invisibile ci tiene svegli. Prigionieri. Un fetore indescrivibile si è intrufolato, ancora una volta, nelle nostre case. Nei nostri polmoni. Nelle nostre vite. Ci attanaglia. Ci sfida. Ci avvilisce...». Una sentinella che raccoglie il grido di dolore e di sconfitta della sua gente e cerca di rilanciarlo a chi di competenza. «Buona sera, padre. Un altro piccolo guerriero sta affrontando la sua grande battaglia. Ha solo 3 mesi il piccolo... e già è messo alla prova...». Io non so se il cancro che ha colpito questo piccolo innocente sia da mettere in correlazione ai roghi maledetti e ai fetori che ci opprimono. Non lo so. Lo chiedo a loro. A coloro che dovrebbero saperlo. Agli scienziati. All’Istituto superiore di sanità. Al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Una cosa, però, posso dire con certezza: il cancro sta colpendo all’ impazzata nella mia terra. Sembra un terrorista. Non guarda in faccia a nessuno. Si è fatto vorace. Feroce.  Aggressivo. Come una falce recide alla radice piccoli e grandi. È normale tutto questo? Gli 'allarmisti' dicono di no. I 'negazionisti' (e i riduzionisti) dicono di sì. Serve la voce onesta, chiara, ferma, competente degli scienziati liberi dalla politica e dalle lobby La gente semplice ha paura che questo mostriciattolo senza volto vada a bussare alla loro porta. Che vada ad aggredire i loro bambini. In un Paese civile e democratico chi governa si mette in ascolto del popolo sovrano. E dà risposte. Intanto a quel piccolo innocente di tre mesi appena è stato rapinato anche il diritto al respiro. Mettetevi nei panni dei suoi genitori. Mettetevi nei nostri panni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: