martedì 10 giugno 2025
Due fendenti al petto spezzano la vita di un giovane in una domenica al mare per mano di un altro giovane. Un delitto senza senso. Cosa possiamo fare per questi ragazzi senza lasciare che si perdano?
La spiaggia di Marina di Varcaturo, tra Giugliano e Castel Volturno (Napoli), dove si è consumato il delitto domenica 8 maggio

La spiaggia di Marina di Varcaturo, tra Giugliano e Castel Volturno (Napoli), dove si è consumato il delitto domenica 8 maggio - Ansa

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Era la Domenica di Pentecoste. “Vieni, Spirito Santo, a rinnovare la terra”, implorava la Chiesa. Come una persona affetta da demenza senile, a me sembra che la terra mostri i segni di un invecchiamento precoce. Bisogna correre ai ripari prima che sia tardi, richiamare in vita l’ammalato prima che emetta l’ultimo respiro. La Chiesa, madre e maestra, esperta in umanità, è capace non solo di fare la diagnosi ma, cosa più importante, di proporre un’adeguata terapia.

Oh, se almeno coloro che si fregiano del nome di cristiano potessero tremare al pensiero di peccare contro lo Spirito Santo nel momento in cui, pur dichiarandosi credenti, imboccano strade che vanno nella direzione opposta a quella che la fede ci indica. Se solo dessimo allo Spirito la libertà di fare quello che ritiene opportuno, assisteremmo alla rinascita della terra, degli uomini, del creato, di una economia solidale. E, invece, la terra invecchia perché il peccato è sempre vecchio e decrepito. Il libro della storia, pur offrendo pagine bianche da scrivere, non ricusa di riempirsi di fotocopie di vecchi fogli ingialliti.

Sono stato a Gorizia. Il primo pensiero è stato quello di andare al sacrario di Redipuglia per recitare una preghiera di suffragio per quei centomila italiani che vi furono sepolti dopo essere caduti nella «inutile strage». Mi fermo. Lo sguardo vaga. La tristezza avanza. Il desiderio di interrogarli è forte. La loro morte ci ha insegnato qualcosa? Le guerre sono forse terminate? Gli uomini hanno imparato a gustare il pane insieme ai fratelli e a donarne un pezzo a chi non ne ha? I mutilati, i morti, gli affamati, quelle orrende scene che la tv ci propone sono forse terminate? L’intelligenza artificiale non muterà il cuore dell’uomo. Potrà apportare nella vita di ogni giorno tante comodità, ma non la felicità, l’unica cosa di cui siamo veramente ghiotti e di cui non possiamo fare assolutamente a meno.

Cristiani di tutto il mondo, unitevi nel gridare a questa generazione il messaggio della salvezza. Cristiani di tutto il mondo, riappropriatevi della incredibile energia che ci viene dallo Spirito. Cristiani di tutto il mondo, corriamo a tirare fuori la lampada da sotto il letto, perché faccia luce sul candelabro. Non rendiamoci complici del male, pur senza volerlo. Cristiani di tutto il mondo, i talenti che ci furono consegnati con il battesimo vanno trafficati, non tenuti nascosti, per paura, in una buca.

Cristiani campani, nel giorno di Pentecoste, Nicola Mirto, un ragazzo appena maggiorenne, è stato ucciso come il peggiore dei farabutti, in spiaggia, in mezzo a centinaia di bagnanti. È vero, Nicola, come il suo assassino, aveva avuto problemi con la legge. La maledetta droga che arricchisce senza troppa fatica li ha ammaliati e abbrutiti. E una volta assaporato il gusto dolciastro del denaro a poco prezzo, convincere questi quasi ragazzini a studiare o a trovare un lavoro degno di questo nome è difficile, se non impossibile. Nicola ha smesso di vivere. Per l’assassino si aprono le porte del carcere. Addio mare. Addio estate. Addio viaggi, nuove amicizie, nuove relazioni, nuove emozioni. Addio mamma, papà, fratellini, amici. Addio vita, bella, unica, irripetibile. Due fendenti al petto. Come il più spietato dei macellai si è comportato il suo aguzzino, altrettanto ragazzino. Ma dove ha imparato a usare quel coltello a molle? A chi lo aveva mostrato in precedenza? E i genitori benedetti, dove stavano, dove stanno, dove staranno domani?

Nicola muore appena giunto in ospedale. E gli amici e i parenti per affrontare il loro incommensurabile dolore che fanno? Spaccano tutto. Mettono l’ospedale a ferro e fuoco. Come se quelle loro azioni potessero attutire il dramma che si era appena consumato. Tutto strano. Tutto fuori luogo. Tutto senza senso. Fermi, per carità! Riprendiamo fiato. Ritroviamo il coraggio delle nostre azioni. Corriamo in aiuto a queste nuove generazioni che puzzano di stantio. Ritroviamo la gioia di essere cristiani. Il Vangelo avanza sulle nostre gambe. Facciamolo camminare, allora; facciamolo correre, volare. A nessuno è dato di rimanere fermo.

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