sabato 7 dicembre 2013
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Libero, liberissimo Grillo di criticare, stigmatizzare e contestare in ogni modo quanto i giornalisti scrivono di lui e del Movimento 5 Stelle. Così come noi giornalisti siamo – e dobbiamo restare assolutamente – liberi di criticare quanto un movimento e il suo leader fanno. I limiti che non vanno oltrepassati sono due per entrambi: il rispetto per la verità (o almeno la sua ricerca onesta) e il rispetto delle persone. Avviando la pubblicazione di una sorta di lista di proscrizione Grillo ha fatto un gesto gravissimo e rivelatore. Ha aizzato i suoi al pubblico disprezzo (che infatti si è subito scatenato con frasi irripetibili) di una giornalista ridotta a "nemica", esponendola anche a rischi personali. I mezzi sono diversi, moderni e (solo apparentemente) "democratici".  Ma il metodo è moralmente (e politicamente) lo stesso di un indegno passato squadrista e picchiatore che non vogliamo rivedere. Siamo invece curiosi di capire se Grillo sa anche correggersi.
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