Giornata per Guido d'Arezzo? Si pensi al 21 giugno, già Festa della Musica
venerdì 13 gennaio 2023

Caro direttore,
nell’arco di ogni anno pressoché tutti i giorni sono ormai dedicati a qualcosa o a qualcuno. Ci sono pochi spazi liberi per altre novità. Tuttavia, manca ancora una giornata dedicata a colui che ha fornito al mondo le modalità di scrivere e leggere la musica. Parlo di Guido d’Arezzo, che – a mio parere – superò di molte lunghezze persino gli inventori degli alfabeti. Gli alfabeti sono quelle scatole magiche contenenti una ventina di segni i quali, combinati in tutte le salse, magicamente “traducono” nomi e sostanze delle cose, pensieri, sentimenti… A maggior ragione dovrebbe essere dedicare una giornata mondiale a Guido d’Arezzo che, con pochi “segnetti” trasformò gli impalpabili suoni universali in leggibile pentagramma.

Gian Carlo Politi


Ha ragione, gentile signor Politi: a Guido d’Arezzo – benedettino, maestro di musica e geniale innovatore – dobbiamo moltissimo e soprattutto dobbiamo la moderna notazione musicale. Uomo di dieci secoli fa, vissuto a cavallo tra il primo e il secondo millennio dell’era cristiana, al monaco e musicista Guido è stato dedicato un cratere del pianeta più vicino al Sole, Mercurio, ma potrebbe essere degnamente ricordato a livello mondiale nel giorno in cui la sua città, Arezzo, già gli dedica uno speciale omaggio: il 21 giugno. È il giorno del solstizio d’estate e da quattro decenni è anche la Festa della Musica (nata nel 1982 in Francia e oggi celebrata in almeno 120 Paesi). Certo, nel calendario intasato di ricorrenze che lei evoca, quel giorno si celebrano anche la pratica dello yoga, l’eleganza della giraffa, le evoluzioni con gli skateboard (le rumorose tavolette ruotate da spettacolari e spericolati equilibristi) e, soprattutto, la benedetta lotta contro la Sla. Ma sarebbe difficile immaginare un giorno migliore di quello che fa festa alla musica per il padre delle sette note.

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