Patto sociale per superare questa crisi
domenica 1 novembre 2020

Caro direttore,
la decisione assunta dal Governo di prorogare anche per il 2021 la cassa integrazione straordinaria, senza oneri per le imprese, e di prolungare il blocco dei licenziamenti fino alla fine di marzo consente sicuramente di dare un minimo di serenità alle lavoratrici e ai lavoratori. Va dato atto al Presidente del Consiglio Conte di avere compreso le ragioni e le preoccupazioni che in queste giornate sono state espresse unitariamente dal sindacato.

La soluzione trovata a Palazzo Chigi, dopo un non facile negoziato, consente ora di lavorare alacremente, fin dalla prossima settimana, per cambiare gli strumenti degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro che sicuramente si sono dimostrate fragili e deboli per tanti lavoratori. L’intesa ci permette anche di affrontare questa fase difficile e complicata, a causa dell’aumento di contagi e vittime, con uno spirito positivo, con un sentimento di speranza e di fiducia. È una scelta responsabile, un passo avanti fondamentale, frutto della capacità negoziale del sindacato. Rimangono aperte, naturalmente, altre questioni importanti che abbiamo posto in queste settimane sulla Legge di bilancio, su cui contiamo di avere nei prossimi giorni un confronto chiaro e produttivo con il premier e con tutto il Governo.

Dobbiamo discutere delle risorse sinora insufficienti previste per il rinnovo dei contratti pubblici e per la legge sulla non autosufficienza. Ci sono tanti problemi aperti che riguardano la grave situazione di emergenza del nostro sistema sanitario, la riforma fiscale, le richieste pressanti del mondo della scuola. Bisogna affrontare concretamente il tema delle politiche industriali e le tante vertenze aperte. Ma, soprattutto, dobbiamo fissare insieme le priorità sulla destinazione delle risorse del Recovery Fund, proprio per evitare la confusione che rischia di disperdere gli interventi. Significa costruire insieme un percorso concreto per aprire prospettive di lavoro stabili per tanti giovani, soprattutto tante donne che sono fuori dal mondo del lavoro. Significa sbloccare finalmente le nuove infrastrutture, investire seriamente nella formazione delle nuove competenze e nella digitalizzazione visto che in Italia le famiglie coperte dalla banda larga sono appena il 30%.

E rafforzare poi il Servizio sanitario nazionale, dopo tanti anni di tagli e di scelte sbagliate, uscendo da questo dibattito politico asfittico e inconcludente e utilizzando senza tutti questi tentennamenti anche i fondi del Mes. Scegliamo senza indugi il percorso di un 'patto sociale', che non è una parola astratta di cui bisogna avere paura, perché significa condivisione degli obiettivi, responsabilità reciproche, partecipazione alle scelte, coesione sociale. Una strada di dialogo e soprattutto di solidarietà che papa Francesco ha indicato con la sua terza enciclica a tutta l’umanità, Fratelli tutti, forse la sintesi del magistero del suo immenso Pontificato, per uscire dalla crisi profonda che stiamo tutti vivendo e cambiare in meglio la nostra società.

Segretaria generale Cisl

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