E le foto pacifiste con bambini? A pensar male... si vive in guerra
giovedì 17 marzo 2022

Signor direttore,

grazie a lei – che guida e porta la responsabilità di un giornale di “ispirazione cattolica” – per il suo nobile editoriale di scuse («Non si armino così i bambini», 15 marzo 2022) per la foto sbagliata pubblicata con titolo e parole sbagliate accanto. Però se la foto fosse stata pacifista avrebbe meritato lo stesso biasimo? Forse anche il giornalismo di “informazione cattolica” merita rispetto della “verità” che è Cristo. Almeno un po’ o no?

Maria Elisabetta Pontello Negherbon


Grazie, gentile signora, per il generoso incipit della sua lettera. Quanto alla successiva ipotesi sulla «foto pacifista» con bambini, la mia esperienza mi dice che non è vero che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Si prendono anche solenni cantonate, a pensar male. E se si pensa male, spesso si vive male e “in guerra”. Le confermo, poi, che ci sono cose per le quali merita chiedere scusa e altre per cui non c’è (e non ci sarebbe) proprio motivo di scusarsi. Mi parrebbe, per esempio, quasi inutile sottolineare che è oggettivamente improbo considerare equivalenti ed egualmente biasimevoli la foto di una bambina che imbraccia il fucile e quella di una bambina che fa volare colombe bianche, magari accanto al Papa e in nome di «Cristo, principe della pace». O no? Un augurio sincero di pace e bene.

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