Doglie per strada la salita in corsa su un bus, la multa e un'ottima morale
giovedì 29 agosto 2019

Caro direttore,
ho letto che uno scrupoloso, diligente e ligio dipendente dell’Azienda Napoletana Mobilità ha multato e poi fatta scendere dal bus la signora Federica, al nono mese di gravidanza, perché sprovvista di biglietto, in quanto, come lei stessa ha dichiarato, mentre stava passeggiando, aveva avvertito i sintomi del parto imminente, ed era salita sul primo bus diretto all’ospedale Cardarelli. Per favore, ditemi che non è vero! Ditemi che questa brutta faccenda è tutta una bugia e non è accaduta a Napoli... Nella Napoli che conosco sul bus ci sarebbe stata una rivolta di tutti i passeggeri in favore della gestante e l’autista avrebbe cambiato percorso e accompagnato Federica in ospedale tra gli applausi. La mia Napoli, è vero, ha tanti difetti e tante cose che non vanno, però ha un cuore grande, grande davvero, pertanto non avrebbe mai permesso una bruttura del genere!

Raffaele Pisani napoletano a Catania

Il piccolo e imbarazzante fatto di cronaca è vero, gentile e caro signor Pisani. È avvenuto il 16 agosto. La futura mamma ventottenne, sanzionata e fatta scendere, ha poi raggiunto l’ospedale a piedi, dove ha felicemente partorito una bella bambina. Un 'regalo' speciale per il lieto evento maturato in modo così concitato è stato, dunque, una multa da 71 euro contro la quale ha presentato invano ricorso. La sua stessa incredulità per l’accaduto, caro amico, è stata manifestata da molti napoletani (e no), polemiche e battute sono fioccate. L’amministratore unico dell’Anm ha parlato di «evidente eccesso di zelo nei confronti della signora che andava invece aiutata e confortata». E ha annunciato la riconsiderazione della pratica del ricorso «trattata in modo troppo burocratico». Meno male. La morale da trarre può essere utile a tanti. Credo infatti che questo sia un caso che rende più facile da capire perché le regole applicate senza umanità e senza considerare situazioni e contesti alla fine svuotano di senso la loro stessa legittimità, che resta solo formale. Le regole se non riconoscono lo stato di necessità e se non rendono almeno un po’ migliore e più sicura la vita delle persone, ma la complicano, la mortificano, la respingono, la scartano a che cosa servono?

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