Caso Casalino, la sola parola che manca: «Scusate»
venerdì 9 novembre 2018

È il solito schema. Una persona famosa viene filmata mentre dice cose orrende (questa volta contro le persone Down), e invece di ammettere di avere pronunciato delle immani sciocchezze, magari spiegando di aver cambiato parere, il big di turno cerca di distorcere la realtà. Col risultato di innescare una tale serie di (siamo generosi) mezze verità che hanno il solo scopo di gettare fumo sulla vicenda, così da convincere i propri fan a schierarsi con lui. Perché il tempo per verificare è poco, farlo costa fatica e i preconcetti sono tanti.

Eppure ieri, per un attimo, Rocco Casalino ce l’aveva quasi fatta: «Quelle parole non rappresentano assolutamente il mio pensiero». Peccato abbia aggiunto «facevano parte di un corso di teatro». No, erano di un corso di giornalismo. Dove gli avrebbero chiesto di forzare la mano. Due versioni diverse per uno stesso increscioso fatto. Sarebbe bastato spendere appena un secondo in più: il tempo di pronunciare a voce alta, e senza aggiungere altro, un semplice "scusate" a tutte le persone Down, ai loro familiari, ai loro amici e a tutti quelli che credono nel rispetto della persona umana. Sempre.

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