domenica 23 agosto 2009
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Caro Direttore, come forse molti lettori ricorderanno, il 21 agosto di vent’anni fa si concludeva la Giornata mondiale della Gioventù svoltasi a Santiago de Compostela. Sono riandata spesso con la memoria a quell’evento cui ebbi la Grazia di partecipare e che indubbiamente fu un’occasione importante di incontro, di riflessione, di esperienza per alcune centinaia di migliaia di ragazzi e giovani provenienti da tutto il mondo. Sugli itinerari di un pellegrinaggio pluricentenario, in una Spagna che incominciava una veloce trasformazione delle proprie infrastrutture, noi giovani italiani, con i nostri pullman, già sufficientemente efficienti e confortevoli, incrociavamo numerosissimi torpedoni, provenienti dalle diverse nazioni d’Europa non tutte così avanzate sul piano dei trasporti... In effetti, vent’anni fa, l’Europa «viaggiava» decisamente a due velocità, ma i giovani cristiani (non solo europei, per altro), si sentivano attratti allo stesso modo dalla grande figura del papa Giovanni Paolo II, ideatore e promotore delle Giornate mondiali della gioventù. «Io sono la via, la verità e la vita» questo il tema declinato a Santiago: Giovanni Paolo II chiedeva a noi giovani di allora di essere testimoni e di impegnarci nella nostra vita a camminare con l’aiuto di Maria sulla via indicata da Cristo. E così dopo essere andata con la memoria a quell’incontro speciale, senza indulgere a sentimenti nostalgici, volgo volentieri il pensiero a mia figlia Erica che desidera poter essere partecipe alla prossima giornata della gioventù, nel 2011, a Madrid. Rivolgo a lei e ai suoi numerosissimi coetanei (con congruo anticipo) il mio affettuoso augurio di rispondere nella vita all’invito che Gesù, attraverso le parole del Papa, rivolgerà loro, di vivere, cioè, come recita lo slogan della prossima giornata, «Radicati ed edificati in Cristo, saldi nella fede».

Chiara Rinaldi Zanardi, Novara

L'agosto di quest’anno non corrisponde molto al cliché di «mese tranquillo» in redazione, perché le turbolenze in Italia e nel mondo non sono certo mancate, ma non posso dimenticare che negli anni passati, a cadenza prima biennale e poi triennale le Gmg – con l’eccezione di quella di Sydney che ha avuto luogo in luglio – sono stati eventi che hanno pompato adrenalina pura nelle settimane ferragostane. Al lavoro spesso frenetico dei numerosi colleghi, inviati a seguire l’evento, si aggiungeva l’opera di raccordo e confezione redazionale delle tante pagine quotidiane: per questo mi immedesimo nella passione con la quale lei, gentile signora Rinaldi, parla della sua Gmg di Santiago, svoltasi in un anno che di lì a poche settimane avrebbe assistito allo sconvolgimento della geografia politica europea. Anche in quell’occasione si materializzò il legame specialissimo tra Papa Wojtyla e i «suoi» giovani. Attaccamento reciproco appassionato e proposta di fede esigente, senza sconti. Merita ricordare almeno qualcuna delle parole del Pontefice durante la celebrazione eucaristica al «Monte del Gozo»: «Perché siete qui voi, giovani? Non sentite forse anche dentro di voi “lo spirito di questo mondo” che, nella misura in cui questa epoca è ricca di strumenti d’uso e di abuso, lotta contro lo spirito del Vangelo? Non siete forse venuti qui per convincervi definitivamente che “essere grandi” significa “servire”? Ma... siete disposti a bere questo calice? Siete disposti a lasciarvi penetrare dal corpo e dal sangue di Cristo, per morire all’uomo vecchio che è in noi e risuscitare con lui? Sentite la forza del Signore per farvi carico dei sacrifici, delle sofferenze e delle “croci” che pesano sui giovani disorientati circa il senso della vita, manipolati dal potere, disoccupati, affannati, travolti dalla droga e dalla violenza, schiavi dell’erotismo che si diffonde ovunque? Sapete che il giogo di Cristo è soave... E che solo in lui avremo il cento per uno, qui ed ora, e infine la vita eterna?». Lei, forgiata anche da queste parole, passa ora il testimone a sua figlia, guardando al prossimo appuntamento di Madrid. E noi saremo all’appuntamento, ben contenti di vivere un’altra settimana agostana frenetica, intensa, ricchissima.
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