sabato 1 giugno 2019
I pensionati italiani meritano più rispetto e considerazione dal Governo e in generale dalla classe politica. Persone che hanno dato tanto...
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Caro direttore i pensionati italiani meritano più rispetto e considerazione da questo Governo e in generale dalla classe politica. Sono persone che hanno dato tanto al nostro Paese in termini di lavoro, professionalità, innovazione, cultura, ma anche di sacrifici e di assistenza ai nostri figli e nipoti. Ecco perché sabato saremo a fianco delle Federazioni dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil che scenderanno in piazza a Roma e in altre città.

È una protesta del tutto legittima e ha il pieno sostegno delle Confederazioni sindacali. Bloccare la rivalutazione anche per assegni netti di mille e duecento euro, non rispettando gli accordi sottoscritti dai precedenti Governi, è stata una scelta iniqua e sbagliata pure dal punto di vista economico perché significa penalizzare i consumi di milioni di persone che vivono solo di una pensione modesta. L’iniquo conguaglio che tantissimi pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi è davvero un fatto increscioso e inaccettabile. Bisogna ricostituire il montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco, aumentando anche la platea dei beneficiari della quattordicesima. Oggi in Italia il numero delle persone non autosufficienti cresce anno dopo anno. Anche questa ormai è un’emergenza nazionale. Ci sono milioni di famiglie che sono in difficoltà e che aspettano una legge sulla non autosufficienza che definisca risorse e livelli essenziali uniformi in tutto il territorio nazionale. Come ha sottolineato in questi giorni il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: bisogna evitare che i profondi cambiamenti che hanno investito la nostra struttura sociale ed economica si trasformino in disagio, margina-lità, sofferenza e solitudine , soprattutto in quelle «periferie esistenziali» più volte richiamate negli appelli di papa Francesco.

Gli anziani di oggi e di domani sono una risorsa e non un peso. È inaccettabile che siano considerati un 'bancomat' da spremere, come è avvenuto negli ultimi anni con il blocco della rivalutazione, l’aumento delle tasse, i tanti balzelli locali. Per non parlare del livello scadente dei trasporti locali, le liste d’attesa negli ospedali, i ticket odiosi. I livelli di assistenza sanitaria dovrebbero essere garantiti in tutto il Paese, investendo nella medicina del territorio, nelle cure intermedie, nella domiciliarità, mettendo al centro i bisogni dei più deboli e l’inclusione sociale. I nostri pensionati sono in Europa , tra l’altro , quelli che pagano il livello più alto di tasse. Servirebbe una vera Social tax per restituire a milioni di pensionati e lavoratori dipendenti le risorse recuperate dalla lotta all’evasione ed elusione fiscale.

Da qui bisognerebbe partire quando si parla di una vera equità e giustizia fiscale nel nostro Paese. Ecco perché sabato saremo al fianco delle pensionate e dei pensionati. «Dateci retta» sarà lo slogan della loro manifestazione. Un appello forte, inequivocabile, che tutta la nostra classe politica farebbe bene a non ignorare, sapendo che il sindacato continuerà la sua mobilitazione nelle prossime settimane per sollecitare una svolta a favore della crescita, la soluzione delle centinaia di vertenze aperte al Ministero dello Sviluppo, lo sblocco dei cantieri e degli investimenti, i rinnovi dei contratti pubblici, una nuova politica di sviluppo per il Mezzogiorno. Queste sono le priorità del Paese che si possono affrontare solo con un grande patto intergenerazionale, salvaguardando il futuro dei nostri giovani e la dignità di milioni di persone anziane che continuano a dare tanto al nostro Paese.

Segretaria generale Cisl

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