mercoledì 19 settembre 2012
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​Caro direttore,
grazie per le parole di stima, ma desidero rispondere a Francesco, il ragazzo con disabilità che teme di perdere le ore di sostegno con il proprio educatore e di cui ieri "Avvenire" ha pubblicato una lettera. L’ho letta con attenzione e voglio, per prima cosa, rassicurare Francesco: continuerà ad essere seguito da Michele, il suo «fratello maggiore», per le stesse ore dello scorso anno. Non ne perderà alcuna. Siamo tutti assolutamente consapevoli dell’importanza dei servizi di sostegno. E, credetemi, stiamo facendo di tutto perché nessuno sia penalizzato. Perché non sia lasciato solo. Anche se – va ricordato – tutti i Comuni italiani soffrono oggi i troppi tagli al welfare degli enti locali che gli ultimi governi hanno deciso. E, di questi tagli, troppo spesso ci si ricorda solo quando hanno ricadute concrete sulla vita delle persone. È importante, però, spiegare – a Francesco e ai lettori di "Avvenire" – che il Comune di Milano non ha mai «dimezzato le ore di sostegno ai ragazzi con disabilità»! È un’informazione assolutamente sbagliata che, purtroppo, qualcuno ti ha dato. Il Comune ha invece riorganizzato il sistema dei finanziamenti alle scuole finalizzati a pagare le cooperative degli educatori. Era un passaggio necessario per avere maggior trasparenza e qualità dei servizi. Ma tutto ciò è accaduto confermando i fondi dello scorso anno. Non un euro di meno! In questa fase di cambiamento vi sono stati certamente problemi, in particolare il sistema ha assegnato, in alcuni istituti, più ore di quelle richieste e, viceversa in altri, il contrario. Stiamo intervenendo per correggere tutte queste situazioni anomale, in collaborazione con i dirigenti scolastici, per restituire a tutti i ragazzi i propri diritti. Perché, caro Francesco, condivido con te che di questo si tratta. Non di una concessione, ma di un diritto sacrosanto. Anche di essere arrabbiato. Voglio scusarmi, quindi, con te e con coloro che in queste ore si potrebbero trovare nella spiacevole situazione di attendere con giustificata preoccupazione la conferma del numero di ore previste di sostegno. È quanto stiamo facendo e ciò avverrà entro pochi giorni.
Maria Grazia Guida, vicesindaco di Milano e assessore all’Educazione
La ringrazio, cara vicesindaco Guida, per la pronta e impegnativa replica alla lettera di Francesco Gallone e alle osservazioni con le quali, ieri, l’ho accompagnata. Arrabbiarsi, ma con stile, serve. Di più ragionare insieme sulle cose giuste da fare per garantire un adeguato sostegno scolastico ai ragazzi disabili. E adesso – come si dice – ogni promessa è debito. Ma lei, io e Francesco sappiamo che, in questo caso, il "debito" precede di gran lunga qualsiasi opportuna "promessa"... «Entro pochi giorni», ci assicura, il cielo del rientro in classe 2012 di Francesco e di ogni altro ragazzo disabile (e i casi, come gli allarmatissimi genitori della scuola milanese di Via Vivaio segnalano, non mancano) sarà sgombrato dalle nubi. Molto bene, ne daremo volentieri notizia.
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