venerdì 13 agosto 2010
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Caro direttore,«Dobbiamo liberarci di Berlusconi»: con tanti balordi e violenti che ci sono in giro, non le pare che questo linguaggio da «Lotta Continua alla vigilia dell’uccisione di Luigi Calabresi» sia istigazione all’assassinio? Come cittadino – apolitico, ma ossequiente alla legalità – mi aspetto che chi ha pronunciato quella frase (Antonio Di Pietro – ndr) lasci il mandato parlamentare

Valerio Vigorelli, Milano

Caro direttore,leggo sul giornale del 10 agosto l’invito che Silvio Berlusconi ha rivolto ai suoi perché si “mobilitino” per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese. Ci vuole una bella faccia tosta per fare un invito simile da parte di chi è entrato in politica per fare il proprio interesse...

Luigi Ceccatelli, Firenze

Caro direttore,il governo Berlusconi è uscito finalmente allo scoperto chiarendo i cinque punti a difesa della persona, ma lo ha fatto a tempo quasi scaduto, quando una maggioranza forse non esiste più. Questi punti, in sé ottimi, sanno già di promesse elettorali difficili da adempiere. Su questo terreno il governo avrebbe dovuto muoversi prima e ben più risolutamente, perché è sulla cultura che si gioca il confronto con i neo–laicisti. Il Pdl si è fatto condizionare a lungo da chi, come Fini, da tempo ha in mente di “normalizzare” il nostro Paese per “adeguarlo” a una Ue che calpesta la vita, attacca la famiglia e considera irrilevante il cristianesimo.

Giovanni Romano, Corato (Ba)

Anche questo agosto della politica, forse mai come prima, si sta rivelando intenso e rovente. Non sarebbe male – gentili amici Vigorelli, Ceccatelli e Romano – una bella “rottura del tempo”, con acquazzoni che lavino nubi velenose, polveroni propagandistici e sudaticce presunzioni polemiche. Le preoccupazioni e le urgenze per il Paese e per il futuro comune sono davvero serie. (mt)
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