martedì 13 dicembre 2022
La campagna internazionale per chiedere la libertà del giornalista, in carcere in Gran Bretagna e in attesa di estradizione verso gli Usa. Con il suo lavoro ha svelato crimini di guerra
«Libertà per Julian Assange»: il video-appello degli intellettuali

Intellettuali come il premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, registi come Kean Loach, attori come John Malkovich, cantanti come Fiorella Mannoia, e poi ancora giornalisti, attrici, giudici... tutti insieme, in questo video, chiedono a gran voce la libertà per Julian Assange, assurdamente detenuto per aver avuto il coraggio di denunciare crimini di guerra e gravissime violazioni dei diritti umani. Allo stesso modo chiedono libertà e indipendenza per l’informazione. La campagna internazionale "La mia voce per Assange" è stata promossa da un comitato (Paolo Benvenuti, Daniele Costantini, Flavia Donati, Giuseppe Gaudino, Laura Morante, Armando Spataro, Grazia Tuzi, Vincenzo Vita) che ha accolto l'appello lanciato dallo stesso Adolfo Pérez Esquivel.

Un’iniziativa presentata lo scorso ottobre nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana.

Assange è riuscito “a far conoscere notizie che hanno nulla a che fare col concetto di segreto di Stato e neppure si possono ipotizzare tali da danneggiare la sicurezza delle istituzioni militari – aveva spiegato l’ex magistrato Armando Spataro -, ma sono crimini contro l’umanità”. Alla campagna ha aderito anche il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.

Julian Paul Assange, all'anagrafe Julian Paul Hawkins (Townsville, 3 luglio 1971), è un giornalista australiano, cofondatore e caporedattore dell'organizzazione divulgativa WikiLeaks, tramite la quale nel 2010 ha reso pubblici documenti statunitensi secretati, riguardanti crimini di guerra. Dall'11 aprile 2019 è incarcerato nel Regno Unito prima per violazione dei termini della libertà su cauzione conseguente a controverse accuse di stupro della Svezia (poco dopo archiviate), e poi in relazione a una richiesta di estradizione fatta dagli Stati Uniti d'America per le accuse di cospirazione e spionaggio.

Sia l'Onu che il Consiglio d'Europa si sono espressi per il suo rilascio e per la negazione dell'estradizione verso gli Usa. Il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese nega l'estradizione di Assange per motivi di natura medica, decisione ribaltata il 10 dicembre 2021 dall'Alta corte di Londra. Un ulteriore passo verso la consegna di Assange ai tribunali americani avviene il 14 marzo 2022: la Corte Suprema del Regno Unito respinge il ricorso presentato dai legali dell'australiano, lasciando l'ultima decisione al ministro dell'interno. Il 21 aprile 2022 la Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa. Estradizione che non è stata ancora eseguita. Assange al momento è in carcere in Gran Bretagna.

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